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Paura.
Un qualcosa che corrode dall’interno, ma che ci mette anche in guardia. Così dolorosa eppure così indispensabile. Difficile da affrontare, ancora più difficile da superare, tanto che sono molte le persone che cedono alla paura e vi ci si perdono dentro.
Non sono pochi i racconti che finiscono nella paura.
‘Il corpo’, però, non è una di queste storie.
Attenzione, però, a non fraintendere questa affermazione, poiché i protagonisti del libro incontrano costantemente la paura, la vivono nei loro cuori, esiste tutto attorno a loro ed è un costante ostacolo che rischia di porre fine al loro viaggio e alla loro crescita interiore.
Tuttavia, i quattro protagonisti pongono il loro legame di amicizia al di sopra del terrore, riuscendo sempre a superare l’ostacolo che pone come un gruppo, combattendo la paura pur senza liberarsene mai del tutto.
Inoltre, anche se le paure che ostacolano il cammino vengono superate insieme, come quando affrontano insieme i postumi della rischiata morte sul ponte del treno quando o come quando, al culmine del loro viaggio fisico verso il cadavere e di crescita individuale, affrontano un’ultima volta lo spaventoso ostacolo posto dal gruppo di ragazzi più grandi, non mancano le paure individuali dei protagonisti, i loro mostri interiori che affrontano nella lotta della crescita.
Ad esempio, Gordie vive quasi tutta la storia con il ricordo del fratello e la paura di non esserne all’altezza non realizzando o forse ignorando il suo naturale talento per la scrittura. Chris, invece, deve convivere con un terrore e l’idea che la situazione di suo fratello è suo padre possano marcare il suo futuro. Da terzo, Teddy subisce da sempre terrore e terrorismo fisico psicologico da parte del padre e, cercando di non non è sbagliato pensare che possa avare paura di finire come lui. Non da ultimo, Vern deve combattere la sua insicurezza e paura del giudizio per raggiungere una crescita matura.
Per esplorare ancora più in profondità questo tema, ci sembra opportuno portare dei riferimenti agli episodi del podcast “l’ultima estate”, analizzando come ogni definizione diversa di paura fornita dai diversi scrittori intervistati si manifesti all’interno del romanzo.
Nel primo episodio la scrittore Carlo Lucarelli sostiene che la paura sia una forma di conoscenza: questo aspetto è presente senza ombra di dubbio nel romanzo “Il Corpo”, in quanto permette ai protagonisti di confrontarsi con le proprie fragilità e di comprendere meglio sé stessi e il mondo che li circonda;Il viaggio dei quattro ragazzi lungo i binari della ferrovia non è solo una ricerca del corpo di un coetaneo scomparso, ma anche un percorso di crescita personale, in cui affrontano le loro paure più profonde e imparano a conoscere la realtà della vita adulta.
Nel secondo episodio, Loredana Lipperini sostiene che la paura sia il caos: nel romanzo questo aspetto si ritrova poiché la paura rappresenta l’incertezza e la perdita di controllo che i protagonisti sperimentano nel loro viaggio. I quattro ragazzi affrontano situazioni che mettono alla prova il loro coraggio e la loro capacità di gestire l’imprevedibile, come l’incontro con il guardiano della discarica o la traversata del ponte ferroviario.
In sostanza, tutto questo contribuisce ad un’immagine della paura come un ostacolo necessario alla trama, il cui superamento prevede il culmine ultimo del loro percorso di transizione verso l’età adulta.