5 ottobre 2024, Cronache, Internazionale Ferrara 2024

Intelligenza artificiale come risorsa o causa di impigrimento della società?


Nora Berveglieri, Marta Ossi

Liceo L. Ariosto - Ferrara

Negli ultimi anni il mondo delle intelligenze artificiali si sta sviluppando sempre di più incidendo in modo significativo sulle nostre vite. A questo proposito, i tre relatori Daniele Cassandro, Lucio Lorenzi e Alberto Puliafito hanno incontrato gli appassionati di tecnologia a Palazzo Naselli Crispi a Ferrara il 5 ottobre 2024, durante l’evento Intelligenza artificiale organizzato dal Festival di Internazionale 2024. Gli ospiti sono rispettivamente giornalista della newsletter di Internazionale, editor per la casa editrice Bur Rizzoli e giornalista fondatore di Slow news, il primo progetto di slow journalism in Italia.

Cassandro e Lorenzi collaborano da più di un anno alla redazione della collana Parole chiave, un insieme di reportage inediti dei maggiori giornalisti internazionali sui grandi temi dell’attualità. Il punto focale sul quale si è sviluppato l’incontro è stato cosa chiedere all’intelligenza artificiale, in quanto umani e cittadini. Puliafito ha esordito il proprio intervento facendo una distinzione che vede estremi catastrofisti da una parte, ovvero coloro che ritengono che l’intelligenza artificiale porterà alla fine del mondo e che, in un futuro, saremo sostituiti da macchine; e ottimisti dall’altra, convinti che le macchine siano la soluzione dei nostri problemi o comunque un grande vantaggio a nostra disposizione. Più volte nel corso dell’incontro è stata ribadita l’importanza di analizzare sempre le fonti grafiche, anche quelle fornite da fonti ufficiali come i telegiornali poiché, nonostante sembrino verosimili, possono risultare fasulle dai più piccoli particolari.

I relatori hanno spiegato che l’intelligenza artificiale è un ottimo modo per deresponsabilizzare l’uomo: se chiediamo a Chat GPT di realizzare un disegno di un uomo elegante che pulisce la casa negli anni ‘30, raffigura un cameriere; se invece gli si chiede di rappresentare una donna con le stesse caratteristiche, la ritrae indossando un tubino nero e una preziosa collana di perle mentre spolvera, e con alle sue spalle il marito seduto comodamente in poltrona a leggere il giornale.

Gli ospiti hanno poi portato all’attenzione un aspetto che viene spesso tralasciato: dietro Chat GPT lavorano interi team di persone che, come mestiere, danno indicazioni e “addestrano” questo programma. Ecco quindi la causa per cui assume una sorta di “umanità”, proprio perché basandosi sulle preferenze dell’utente impara a dare le informazioni che potrebbero più avvicinarsi al suo modo di esprimersi. Spostando il dibattito sul ruolo dell’IA in politica, si vede come lo sfruttamento di immagini e video artificialmente generati possa avere un forte impatto sulle campagne elettorali di tutto il mondo. Da un lato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale può avere grandi vantaggi se mediato dal lavoro dell’uomo: ad esempio, se il lavoro di un medico viene affiancato da quello di Chat GPT, ci possono essere applicazioni utilissime in quanto il sapere e l’esperienza di una persona possono essere arricchite dai suggerimenti del programma in maniera notevole. Dall’altro, l’IA è anche in grado di creare mezzi di distruzione molto potenti, come le armi, sulle quali potenze come gli USA fanno grande affidamento.

Puliafito conclude l’intervento asserendo che la nostra società è colonizzata dall’idea del No pain No gain, secondo la quale se l’uomo non fa fatica per ottenere un qualsiasi obiettivo, non si merita nulla, regola che, in realtà, non è scritta da nessuna parte. Pertanto, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale può permetterci di fare meno fatica in tutte quelle attività considerate “noiose”, a patto che l’utilizzo che ne viene fatto sia dominato dal buon senso.

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