Diciotto storie che ruotano attorno a uno stesso cardine, a una “cabina di regia”: il Café Royal.
Un libro compatto, un mordi e fuggi di vite che inconsciamente interagiscono, profondo e fluido, che l’autore Marco Balzano ha il coraggio di ambientare nella cornice della pandemia e delle sue conseguenze.
Il 20 maggio 2023, nel Caffè letterario del Salone del Libro di Torino, alle ore 10:30, Marco Rossari e Carlotta Vagnoli hanno dialogato con Marco Balzano sulla sua ultima pubblicazione, Café Royal (Einaudi, 2023).
Nel graduale reinserimento in società dopo la pandemia i personaggi si muovono indisturbati, osservando le vite degli altri e facendo del Café Royal il punto focale, il punto di osservazione di una variegata umanità: l’ambientazione in un bar di via Marghera è funzionale a ricreare quella dimensione di quartiere con una chiesetta e una libreria dal gusto retrò, in cui però si innestano piccoli negozi che arricchiscono la trama di personaggi diversi. Molte storie, molti punti di vista, che celano verità spesso insondabili. Proprio questo l’obiettivo del romanzo: svelare il relativismo sotteso ad ogni relazione e rivelare quegli aspetti, spesso più scabrosi, che, tanto più il legame di appartenenza tra due persone è forte, quanto più rischiano di rimanere invisibili. I comportamenti umani sono tra i più disparati e mostrano la precarietà di una realtà in cui spesso le convenzioni rischiano di cristallizzarsi in banalità.
L’unitarietà della narrazione non è però scalfita dalla modalità corale con cui sono organizzati i racconti, grazie ai numerosi richiami interni. Data la poliedricità di questo autore e la natura ibrida di quest’ultima pubblicazione, il dialogo si è quindi concentrato sulle tecniche narrative e in particolare sulla differenza tra la scrittura di un romanzo e quella di un racconto.
Balzano svela che, secondo il suo parere, è stato più complesso scrivere quest’ultimo libro rispetto ai romanzi precedenti: i componimenti narrativi più lunghi seguono le vicende umane di una o poche più figure e, citando Calvino, aggiunge che molto spesso, dopo aver dato vita ad un libro, è proprio questo a guidarlo. Diversamente i racconti alternano prospettive molteplici e, come caleidoscopi, hanno la capacità di entrare in tante vite e di “densificarle” senza privarle della loro profondità.
In un ambiente conviviale, tra i caffè del “banco bar” e le piacevoli conversazioni dei relatori, si esplorano le vite degli avventori di un bar, in un campionario di persone, una vera commedia umana in cui ognuno di noi si può immedesimare.