Cronache, Internazionale Ferrara 2023

7168 lingue parlate al mondo, una sarà fondamentale


Roberta Micalizzi, Francesco Vitali, Giulia Benazzi

Liceo Ludovico Ariosto - Ferrara

Ivana Bartoletti, autrice di Woman leading in AI, consapevole dei rischi, dei limiti e delle potenzialità dell’intelligenza artificiale, parla al pubblico di Internazionale, venuto in gran numero ad ascoltarla il 30 settembre all’ex teatro Verdi di Ferrara. Il suo intervento segue un breve brillante monologo dell’attrice Paola Michelini che, in modo ironico e tagliente, scalda il pubblico e lo stuzzica con dati e riflessioni sull’intelligenza artificiale. Questi spunti vengono poi approfonditi da Ivana Bartoletti durante il resto dell’ora, a partire dalla considerazione che l’intelligenza artificiale- che è meglio definire uno strumento “socio tecnico” – è pericolosa in quanto possiede la cosa più importante: il linguaggio. Infatti questa di intelligente e artificiale ha molto poco, essendo creata dagli esseri umani per gli esseri umani, ma non proprio per tutti, visto che alcuni, come le donne, sono meno inclusi nei dati statici utilizzati da questa nuova invenzione.

A questo proposito Ivana Bartoletti sottolinea come, per rendere più sicura l’intelligenza artificiale, sia necessario che aziende e consumatori facciano la loro parte. Le prime devono arricchire il linguaggio dell’AI di parole, devono cioè darle dati statistici più inclusivi in modo tale che questa sia utile anche a chi non è un uomo bianco benestante. I secondi devono partire da azioni semplici, come leggere le informative sulla privacy che interrompono per qualche istante la fruizione dell’indirizzo digitato sulla pagina di ricerca: infatti al giorno d’oggi tutelare la propria privacy equivale a tutelare la propria autonomia, intesa come libertà di scegliere. L’autrice fa l’esempio di come un soggetto possa essere indotto senza accorgersene all’acquisto di un libro dopo averne visto infinite volte, contro il suo consenso, la pubblicità, magari su Instagram o su Facebook, perdendo così la libertà di sceglierlo perché un giorno, entrato per caso in libreria, dopo averne letto la trama, si era identificato nel protagonista.

Infine per un utilizzo più consapevole e sicuro è necessario ricordarsi che l’intelligenza artificiale, come da definizione, può solo replicare o emulare prestazioni che sembrano essere di pertinenza esclusiva dell’intelletto umano. Non bisogna dunque arrendersi a vivere l’avvento imminente e inevitabile di questa in modo passivo, poiché la si ritiene qualcosa di troppo complesso e distante da noi, si deve invece imparare la sua lingua per non dover essere obbligati a fidarsi dei pochi che oggi la sanno parlare.

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