“Da questa mostra vorremmo trasparisse non solo l’aspetto brutale e devastante della guerra, ma anche quello di un’ Etiopia che ha saputo resistere al colonialismo e portatrice di un patrimonio culturale inestimabile”.
I ragazzi e le ragazze del Collettivo degli Studenti Medi lanciano un messaggio chiaro e immediato: è necessario parlare del colonialismo italiano in Etiopia per raccontare un passato con cui il popolo italiano non ha mai veramente “fatto i conti”. La mostra Tutti colpevoli. Tutti assolti, allestita dal gruppo di studenti e studentesse di diverse scuole ferraresi, in collaborazione con Cgil, Anpi e Udi, è stata inaugurata nella mattinata di sabato 1 ottobre, in occasione del Festival di Internazionale a Ferrara.
La raccolta delle immagini esposte risulta da due collezioni private: le foto scattate in prima persona da due ufficiali impegnati nella missione colonizzatrice, Federico Gomba e Bruno Garbellini, rappresentano in modo reale la guerra, la distruzione e tutto ciò che il Regime Fascista non voleva far conoscere. L’esercito italiano, a metà degli anni ’30, invase l’Etiopia; una volta occupato il Paese africano, per poterne mantenere il controllo, il Fascismo necessitava di consenso. Ma come ottenerlo? Attraverso la propaganda sui giornali, convincendo la società italiana che l’obiettivo della missione consistesse nella civilizzazione della popolazione locale. In realtà, lo Stato etiope aveva già delle radici culturali e sociali ben definite, motivo per cui i suoi abitanti si ribellarono alla conquista, attraverso rappresaglie che causarono numerose stragi fra i soldati.
Tutte le foto in mostra sono state scattate clandestinamente e sono state portate oltre la frontiera dai soldati, che le hanno cucite nelle proprie giacche per nasconderle alla perquisizione fascista. Il regime era infatti contrario alla diffusione di notizie relative al reale andamento della guerra e della colonizzazione.
I ragazzi e le ragazze del collettivo rammentano al pubblico che, a cento anni dalla Marcia su Roma e nel periodo storico che stiamo attraversando, è estremamente importante ricordare la Storia del nostro Paese, inclusi quei fatti che, spesso, a scuola vengono poco approfonditi. Le nuove generazioni, sempre più curiose, si aspettano risposte e aiuto dagli adulti per poter mandare un chiaro segnale ai governi di tutto il mondo: è necessario costruire un futuro giovane, attraverso tutte le risorse che si hanno a disposizione. Quest’esposizione non vuole essere solo una semplice rassegna di fotografie, ma anche uno slancio giovanile che parte da oggi per protendersi nei giorni a venire.