“La vita delle bestie è travagliata come quella delle Donne”. La vita delle Donne è influenzata da una serie di precetti fissati che determinano le nostre realtà. Questo uno dei temi chiave dell’incontro di presentazione del romanzo Oliva Denaro della scrittrice e insegnante Viola Ardone, tenutosi sabato 16 ottobre in occasione del Salone del Libro. Oliva è una bambina nata in Sicilia negli anni ’60 che, come tutte, crescendo scopre il proprio corpo e come la visione della società cambia con il suo sviluppo, rendendola da persona a oggetto d’attrazione costantemente in pericolo. Per non sentirsi continuamente minacciate bisognerebbe attuare un cambiamento: ad esempio nelle Metamorfosi di Ovidio, le protagoniste trasformano la loro figura in elementi naturali per salvarsi dai vincoli imposti da un ambiente che le considera elemento di possesso e di giudizio. L’emblema di questa trasformazione nella realtà è la pubertà, quando le bambine, a differenza dei ragazzi, iniziano a essere considerate adulte dalla società a causa dei cambiamenti fisici ed estetici. In questo libro il passaggio è evidenziato da Oliva che da un giorno all’altro inizia a indossare gonne lunghe invece che corte.
La protagonista riceve il primo insegnamento dalla madre: “la Donna è una brocca: chi la rompe se la piglia”. Così le viene spiegato che l’unico modo per avere occasioni di realizzazione sociale è il matrimonio, perché allora si pensava che la figura femminile necessitasse di avere un uomo al proprio fianco. Pur crescendo con determinate regole e circondata da stereotipi, quando le certezze della madre crollano a causa di una violenza subita, il padre, fino ad allora assente e considerato debole e con “poco polso”, insegna a sua figlia a sbagliare, ribadendole sempre: “Vai, cammina, ammira, io ti seguo, se hai bisogno, se cadi, io sono qui.” In questo modo la figura paterna dà un sostegno alla “pianta-figlia” permettendole di imparare a dire di no.
Viola Ardone, essendo un’insegnante di lettere delle scuole superiori, durante le sue lezioni, tiene a sottolineare l’importanza che la sintassi e la lingua hanno se si vuole riflettere al meglio sulla realtà. In particolare ribadisce e ricorda che l’italiano è una lingua flessiva, pertanto bisognerebbe abituarsi ad usare il femminile delle parole che solitamente si sentono solo con la desinenza maschile, senza però sforzarsi di introdurre il femminile a quelle con terminazione neutra. Inoltre fa notare come nella realtà, a differenza dell’analisi grammaticale, il “femminile singolare” non esiste. La Donna è quasi sempre considerata come parte di gruppo e difficilmente la si guarda nella sua singolarità: quando si parla di una grande personalità femminile, si tende sempre a subordinarla a qualcos’altro o a qualcun altro: sono sempre Donne singole ma non singolari.
Il nome della protagonista, Oliva Denaro, è l’anagramma di Viola Ardone: ciò sta a significare che l’autrice ha voluto “metterci la faccia”, perché ha ritenuto importante raccontare una storia che sarebbe potuta accadere a ognuno di noi, uomini inclusi. Raccontare l’esperienza personale consente al pubblico di rivedersi nei personaggi del romanzo, permettendo all’autrice di raggiungere più facilmente i lettori e le lettrici, riuscendo a far scaturire in loro emozioni e possibili reazioni.
“Qual è il cammino comune che le donne dovrebbero intraprendere?” Ognuna di loro dovrebbe iniziare a prendere da sola le proprie decisioni importanti, senza essere ostacolata a realizzare i propri desideri e senza venire condizionata e costretta dagli uomini: le Donne devono riuscire a identificarsi in quello che vogliono realmente essere.