Al Salone del libro 2023, durante la mattinata del 20 maggio, si è tenuta nella Sala Ambra il dibattito “Old men (and women) blues. Raccontare la vecchiaia”. In compagnia di Romolo Bugaro, scrittore, Fuani Marino, scrittrice, Lidia Ravera, scrittrice e giornalista e Guia Soncini, scrittrice e giornalista, si è tenuto una discussione, moderata dalla scrittrice Loredana Lipperini, riguardo al tema della vecchiaia e della giovinezza.
Il primo a intervenire è Romolo Bugaro, che coglie l’occasione per parlare del suo nuovo libro “I ragazzi di sessant’anni” edito da Einaudi, che verte sullo stupore di vivere un’età nuova. Ognuno di noi è rimasto fermo ad un’età che non per forza deve combaciare a quella sui documenti.
A seguire prende la parola Fuani Marino, che presenta la nuova uscita “Vecchiaccia” (Einaudi), definito da Loredana Lipperini come un libro coraggioso, che spiega perché si tenda ad essere ostili nei confronti della vecchiaia:”Non saprei dire esattamente quando ho cominciato a detestare i vecchi. Ricordo solo quando ne sono diventata consapevole”. Consapevole che quell’insofferenza è in realtà contro se stessa fragile, malata. Il libro tratta un tema scomodo, dei “tabù”, come la malattia, la vulnerabilità e la morte.
Successivamente Guia Soncini afferma che non si è mai disposti effettivamente al pensiero di invecchiare e che questo può provocare paura. L’ossessione del corpo che invecchia è una delle cause che fa pensare: “Spero di morire prima di invecchiare”.
A controbattere, Lidia Ravera. Come mi percepisce il mondo è la domanda più assillante con l’avanzare dell’età. Il segreto secondo lei sta nell’accettazione del proprio percorso per vivere tranquillamente e a pieno tutti gli anni della vita. Il mondo ha la testa piena di stracci e noi li dobbiamo combattere studiando e protestando per non essere succubi, è solo vernice lavabile.