Cronache, Salone del Libro 2023

Streghe e medichesse nel bosco


Giaime Laurenti e Giulia Lomartire, 1D

Liceo Vittorio Alfieri - Torino

Oggi, ultimo giorno del Salone, ci troviamo nel bosco degli scrittori, un locus amoenus in cui si trovano moltissime diverse specie di piante. Questo progetto è della  Aboca, che si occupa di prodotti naturali: tutelare la biodiversità è uno dei suoi obiettivi principali. Qui abbiamo assistito ad una conversazione tra Erika Maderna e Stefania Soma, che ci hanno fatto scoprire importanti figure femminili, rimaste sepolte nei secoli. Un termine decisamente rilevante all’interno di questo panorama è “cura”, che si dirama in due tipologie. La prima è quella pragmatica, tradizionalmente associata alla figura femminile, mentre la seconda è la disciplina teorica, riservata agli uomini. La cura tuttavia è universale ed è sicuramente una cultura patriarcale ad aver creato tale suddivisione di ruoli. Nella medicina oggigiorno è presente una decisa maggioranza maschile, che nel passato non era esclusiva: abbiamo infatti testimonianza di molti termini antichi, soprattutto greci, utilizzati per designare le medichesse. Le due relatrici hanno raccontato di Metrodora di Bisanzio, scrittrice del più antico trattato di medicina diretto alla salute delle donne. Sempre nel passato c’era anche una diversa considerazione delle streghe o maghe: l’esempio più evidente è Circe, che viene infatti definita da Omero “dea”. Infine, poiché Erika Maderna ha anche scritto diversi libri a riguardo, si è parlato di come sia molto difficile strutturare una ricerca del genere, immaginando un indice e un filo logico della narrazione. Queste ricerche sono però fondamentali per riuscire a portare alla luce una storia diversa e poco conosciuta: quella in cui le protagoniste sono donne.

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