Il Salone è ufficialmente iniziato e noi, le ragazze e i ragazzi del gruppo di lettura del Bookstock e della Direzione Futura di Mi Prendo Il Mondo, lo abbiamo inaugurato con l’intervista a Luciana Castellina e a Ginevra Bompiani, in cui abbiamo fatto loro qualche domanda riguardo al libro che hanno scritto a quattro mani: Il femminismo della mia vicina, pubblicato da Manni Editori.
Luciana Castellina è una grandissima giornalista, scrittrice, ma anche militante politica, che si è iscritta al partito socialista italiano nel 1947.
In seguito fonda “il manifesto”, di cui diventa una delle voci più autorevoli.
Tra i suoi lavori più recenti ricordiamo Il cammino dei movimenti (2003), Cinquant’anni d’Europa. Una lettura antiretorica (2007) ed Eurollywood (2009).
Ginevra Bompiani è una delle più im
portanti scrittrici, editrici e traduttrici italiane. Figlia dell’editore Valentino Bompiani, ha trascorso diversi anni a Parigi e a Londra, per poi trasferirsi in Toscana dove insegnò per vent’anni letterature comparate presso l’Università di Siena. Nel 2002 fondò, insieme ad alcuni suoi amici, la casa editrice Nottetempo, che ha diretto fino al 2016. Tra i suoi testi di narrativa spiccano Ritratto di Sarah Malcolm (2005), rigorosa ricostruzione di un delitto nella Londra del Settecento, e le storie di donne al centro di La stazione termale (2012).
Il femminismo della mia vicina è un libro che riguarda il passato e il futuro, un inno di rivoluzione delle donne. Luciana Castellina e Ginevra Bompiani, grandi amiche e grandi personalità, si raccontano come donne e come femministe ripercorrendo le proprie vite sin dall’infanzia.
Le due autrici ci hanno condiviso la storia della loro amicizia, nata soltanto negli ultimi anni. Castellina l’ha definita “un’amicizia curiosa”, poiché si sono ritrovate nella loro diversità.
Ci hanno poi raccontato la storia del patriarcato, Bompiani lo ha definito “un bambino, una cosa recente”, nato appena 7000 anni fa.
Ma “nella morte, nei massacri, non c’è più differenza tra uomo e donna”.
Questa frase ha generato l’applauso più fragoroso.
“Essere libere significa essere sole?”
“Sempre” ha risposto Bompiani, ma Castellina non era d’accordo, secondo lei “la rivoluzione fe
mminile ha dimostrato che non è così”.
Simone De Beauvoir scrisse: “Donne non si nasce, si diventa”, ma Ginevra
Bompiani ha affermato: “Donne non si nasce, si inventa”.
Le donne non devono assomigliare al modello patriarcale maschile, ma reinventarne uno proprio, questo prevede il femminismo della differenza in cui si riconoscono le due autrici.