9 maggio, Cronache, Salone del Libro 2024

Sabino Cassese: “Miseria e nobiltà d’Italia”


Giacomo Bonora e Sara Saccone, 1B

Liceo Classico Statale "Vittorio Alfieri" - Torino

Sabino Cassese è stato ministro per la funzione pubblica nel governo Ciampi (1993-1994) e giudice della Corte Costituzionale (2005-2014). Il 9 maggio ha partecipato al Salone Internazionale del Libro per presentare il suo libro “Miseria e nobiltà d’Italia” , edito da Solferino. Durante la conferenza ha trattato diverse tematiche contenute nel libro, a partire dall’importanza del dialogo, soprattutto nella politica e nel giornalismo: secondo Cassese l’opinione pubblica italiana ha un carattere assertivo in cui ognuno ha una propria opinione e nessuno riconosce le verità altrui. A questo concetto l’ex ministro ha collegato il movimento artistico del cubismo, contraddistinto dal fatto che ogni individuo presenta punti di vista diversi.
Una delle tematiche principali del libro è la politica gladiatoria, una politica attenta agli aspetti di facciata ma che presenta una debolezza sia amministrativa che organizzativa, ponendo sempre al centro dell’attenzione i principali problemi del Paese: sanità, istruzione e soprattutto una scarsa affluenza alle urne rispetto al passato. La popolazione sembra infatti disinteressata alla politica: in questo periodo l’elettorato equivale a un quarto della popolazione che ha diritto di voto, per cui i governi eletti risultano quasi sempre instabili a causa dello scarso numero di cittadini votanti. Tuttavia Cassese afferma che i giovani non sono disinteressati alla politica, ma anzi non hanno stimoli verso quest’ultima.
Dopodiché affronta l’argomento dei media trattato nel libro attraverso un dialogo tra uno storico e un giornalista: per il primo i media devono affrontare svariati argomenti, dando spazio ai temi della sanità e della scuola; per il secondo invece i media sono lo specchio della società. Cassese caratterizza due tipi di comunicazione: “one to many” e “many to many”. Il primo letteralmente significa “da uno a molti”: l’uno è rappresentato da un filtro, ovvero il giornalista, che ha, secondo l’opinione di Cassese, una funzione fondamentale, cioè quella di educare gli spettatori e far capire loro ciò che succede nel mondo. Il secondo tipo di comunicazione è “many to many” (letteralmente “da molti a molti”) , caratteristico del web in cui non ci sono filtri: ognuno esprime la propria opinione e le proprie idee ed è da qui che spesso scaturiscono le fake news.

 

Intervista a Sabino Cassese: https://youtu.be/aw-e1Z5S9t8

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