Scaffale

Solo bagaglio a mano


Sofia N.


Autore/Autrice del libro

Gabriele Romagnoli

Editore

Feltrinelli

Titolo del libro

Il libro inizia con l’autore, Romagnoli che racconta il proprio funerale. Infatti, in Corea del Sud, una società organizza finti funerali per i dipendenti delle grandi corporation: l’obiettivo è diminuire l’alto tasso di suicidi del paese, mettendo gli individui di fronte alla prospettiva concreta della propria morte. Da qui ha origine una riflessione sulle poche cose davvero importanti della vita. O meglio, in una cassa di legno striminzita, con indosso una tunica senza tasche, ci si rende conto che la morte è definitiva spoliazione. Se niente ci segue o ci appesantisce nella morte, perché qualcosa dovrebbe farlo in vita?
Uno spunto un po’ spettrale, certo, ma che diventa trampolino di lancio verso la leggerezza. Non aver paura di attraversare la vita disadorna, non attaccarsi troppo alle cose, ai luoghi. Non aver paura di cambiare, di spostarsi, per inseguire l’unica bussola che conti davvero: la curiosità.
Privarci delle cose superflue e ordinare quelle importanti farà emergere chi siamo davvero.

Perché leggere questo libro

Nonostante la lettura di questo libro non richieda particolari sforzi, produce risultati sorprendenti in termini di ragionamenti e riflessioni. “Solo bagaglio a mano” è il libro che può farci capire come siamo concentrati su piccoli dettagli perdendo la visione d’insieme. Non che non si debba prestare attenzione ai dettagli, ma neanche perdersi in una foresta di dati, dettagli, piccolezze, perdendo il senso di tutto. Offre spunti interessanti e fornisce un’occasione per soffermarsi su qualcosa a cui non si dà troppo peso a volte.

A chi può piacere questo libro

Credo che tutti abbiamo bisogno di riflettere su questo argomento e che potrebbe piacere, o per lo meno toccare direttamente tutti, specialmente persone che cercano sempre uno nuovo punto su cui riflettere, esattamente come me. E’ un libro piacevole, che fa riflettere molto. A dispetto dell’esiguo numero di pagine, il suo contenuto è estremamente importante e arricchente, e rimane dentro, tanto da volerlo consigliare a tutti voi. Leggetelo, non ve ne pentirete!

Una frase del libro da conservare

“Un giorno ho incontrato Tony Wheeler, ideatore della Lonely Planet, le guide turistiche più diffuse del mondo, e gli ho sentito dire: <<Il più delle volte ho trovato quel che cercavo quando mi sono perso>>“.

Se questo libro fosse una canzone, un film, una serie tv

Raccontare e ricordarsi tutti i dettagli può essere utile solo per farne una serie tv. Come, per esempio, fa Ted Mosby in “How I met your mother”.

L’autore/autrice di questa recensione viene da

Sanfront (CN)

Gruppo di lettura

Davuz 1A

Il libro inizia con l’autore, Romagnoli che racconta il proprio funerale. Infatti, in Corea del Sud, una società organizza finti funerali per i dipendenti delle grandi corporation: l’obiettivo è diminuire l’alto tasso di suicidi del paese, mettendo gli individui di fronte alla prospettiva concreta della propria morte. Da qui ha origine una riflessione sulle poche cose davvero importanti della vita.

1 commento

  1. Un libro da rendere “obbligatorio” per tutti, per capire il senso della vita e le cose essenziali.
    Complimenti per la recensione.
    Marco

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