Un romanzo da leggere

E’ sicuramente inaspettata la raffigurazione di un padre come quella di Wilhelm, misogino e anaffettivo, è un uomo in grado di provare amore, ma non verso suo figlio. Le privazione vissute si ripercuotono su Arturo che cresce aspettando un amore che non verrà mai dimostrato. Le sue emozioni da infantili e inconsapevoli diventano devastanti e distruggono tutto ciò che incontrano per creare un altro aspetto di vita.

Stravolgente è il capovolgimento dell’atteggiamento di Arturo in seguito alla nascita di Carmine. Lo vediamo per la prima volta felice dalla nascita del fratellastro. La gelosia lo assale e la necessità di una figura materna diventa evidente. La scena è comica e contemporaneamente tenera in tutti i suoi aspetti.

” Quella, che tu credevi un piccolo punto della terra, fu tutto”.
Questa è da considerarsi la frase che meglio riassume il libro: il piccolo punto è l’isola in cui Arturo è nato e cresciuto, ed è qui che gran parte della sua personalità si è formata per poi completarsi nel momento in cui esce da questa. Questo piccolo punto, dunque, è fondamentale per la totale formazione del personaggio di Arturo.

“Portami a vedere il mare” di Daniel Vascan può essere di ispirazione per molti che si sono appassionati a “L’Isola di Arturo” dato che la trama presenta dei parallelismi.
Giulia ha un debole per il mare e per i suoi tramonti, che la porteranno presto alla scoperta di nuove avventure ed emozioni da vivere per la prima volta durante l’arco della sua adolescenza, proprio come accade ad Arturo. Nonostante mille problemi tra dubbi, paure e insicurezze, crescerà all’interno di una famiglia amorevole e che la aiuterà a superare i momenti difficili grazie alle frasi sottolineate nei libri e grazie alle dediche del papà. La figura della famiglia risulta rilevante in entrambi i romanzi, seppure con differenze.