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Una cosa che ti ha colpito
Cime tempestose. Il solo titolo di questo libro, così incompreso e intenso, fa capire quanto la natura abbia un ruolo dominante nella narrazione e non solo, nell’esperienza di lettura. Mentre leggevo questo libro, nonostante non sia tra i miei preferiti per motivi di cui non sono sicura e non riesco a riconoscere, l’immagine della notte, l’erba alta e secca, i cieli plumbei, le scogliere, le chiese diroccate, i sentieri, il soffio del vento, la brughiera inglese rapiva la mia mente e in qualche modo mi è arrivata la consapevolezza di non essere una monade, un individuo, ma parte integrante di quella natura selvaggia, furiosa, come del resto lo sono anche Catherine e Heathcliff, potenti e di cui gli animi, uguali hanno origine primordiale come fulmini che squarciano il cielo. Nonostante i personaggi siano parte integrante dell’ambiente in cui vivono e nonostante il loro animo contorto e passionale la natura rimane comunque indomabile, la protagonista reale (io penso), citerò Virginia Wolf, che con la sua penna formidabile riuscirebbe a esprimere sicuramente meglio di me, se non di chiunque, quanto sia rilevante il paesaggio all’interno del romanzo: “ecco perché Emily e Charlotte (Bronte) invocano continuamente l’aiuto della natura. Entrambe sentono la necessità di un più potente simbolo delle vaste e sopite passioni della natura umana che vada oltre quanto le parole o le azioni possano comunicare”. Del resto, Emily Bronte era una poetessa, e questo libro lo dimostra: è pura follia, sentimento, rabbia non lo si può sfogliare in un momento di ozio perché consiste in un distacco immediato dalla realtà e soprattutto dalla razionalità, per poterlo capire sino in fondo probabilmente bisogna essere fuori di testa, ma esserne assorbiti e diventare parte integrante di quell’universo è inevitabile.
Un’altra cosa che ti ha colpito
Un’altra cosa che mi ha colpito maggiormente di “Cime Tempestose” è il modo in cui Emily Bronte ha caratterizzato i personaggi di Catherine e Heathcliff e, in particolare, la loro relazione.
Prima di iniziare a leggere il libro pensavo e immaginavo di immergermi in una storia d’amore romantica ma, in realtà, si presenta come tutto l’opposto: non è una storia d’amore,
ma piuttosto la storia di come due anime si consumano e di come l’amore sia l’unico pregio
di due personaggi fatti di eccessi.
Il legame fra i due protagonisti assume spesso le sfumature dell’odio, per poi trasformarsi in amore travolgente e passionale ma ripiombando in seguito in un vortice di vendetta e disprezzo. Sono legati da una forte componente emotiva che, nonostante, tutti gli ostacoli e le sofferenze patite è rimasta sempre forte e indissolubile. È una storia di affetti e contraddizioni caratterizzata da una passione selvaggia, quasi a riflettere l’ambiente in cui sono immersi.
Negli anni questo loro rapporto morboso e a tratti “sbagliato“, o come diremmo noi ai giorni nostri “tossico”, ha sviluppato una vera e propria dipendenza emotiva dove la ragione non ha posto di esistere.
Questa tossicità ha, naturalmente, influito anche sulle vite di tutti i personaggi. Ad esempio, Edgar, marito di Catherine, intimamente ferito e frustrato dall’ossessione della moglie verso Heathcliff. Infine, i figli di Catherine hanno subito passivamente le conseguenze di questa storia sbagliata, crescendo e vivendo in un ambiente conflittuale e segnato da disfunzioni emotive, lo stesso ambiente in cui i due protagonisti hanno trascorso l’infanzia, periodo che sicuramente aiuto a foggiare il loro comportamento.
E’ un rapporto tanto funesto quanto affascinante che, sicuramente continua a far generare
interpretazioni differenti.
Una frase del libro da conservare
All’interno di questo libro ci sono molte frasi che ci sono rimaste impresse. Quasi tutte riguardano l’amore tra Catherine e Heathcliff. Due anime che non si possono, a causa delle diverse classi sociali di appartenenza, e non sono riuscite ad amarsi abbastanza. Catherine ha preferito diventare moglie di Edgard Linton, un uomo ricco che avrebbe potuto darle tutto, nonostante lei amasse terribilmente Heathcliff. I rapporti però tra Heathcliff e Linton non erano sereni, Catherine ha dovuto assistere a diverse vicessitudini tra di loro che l’ha portata ad avere diverse crisi, l’ultima di queste l’hanno portata alla morte. Prima però di morire, da alla luce una bambina che porterà il suo nome ma sarà chiamata da tutti Cathy. La frase che mi ha colpito è quando la governante, Nelly Dean, comunica a Heathcliff la morte della sua amata. Heatchcliff pronuncia queste parole:
“Resta con me, per sempre; prendi qualunque forma, fammi impazzire! Ma non lasciarmi in questo abbisso dove non posso trovarti! Oh, Dio, è orribile! Non posso vivere senza la mia vita! Non posso vivere senza la mia anima!”. La frase mi ha colpito perché esprime il rammarico che Heathcliff nell’ormai non poter più vedere Catherine. Il rammarico che però, come vedremo nel resto del libro, porta alla vendetta. Dopo esserci riuscito, Heathcliff muore. Il suo corpo verrà sepolto affianco a quello di Catherine, l’unica persona che lui abbia veramente amato in tutta la sua vita. In questo modo gli spiriti dei due vagano per la brughiera, finalmente liberi di amarsi.
Se questo libro fosse una canzone
Se questo libro fosse una canzone sarebbe Mockingbird di Eminem, il rapper di Detroit riesce a trasportare l’ascoltare in un immaginario cupo e triste che unito al testo dedicato al rapporto con sua figlia, la sua famiglia e le dipendenze descrive un immaginario simile al romanzo ma in contesto moderno.
Se ti è piaciuto il libro, leggi o guarda anche
Un libro che posso consigliare è Jane Eyre. É un romanzo molto simile a Cime Tempestose, la penna di Charlotte Bronte è molto simile a quella della sorella Emily, con alcune differenze stilistiche, nonostante ciò sono romanzi con temi simili (per esempio l’odio covato durante l’infanzia da Jane e Heathcliff), entrambi molto introspettivi e che secondo me hanno il loro cardine intorno alle emozioni umane. Le sorelle Bronte sono state molto importanti per la letteratura inglese e per il solo fatto di essere donne per lungo tempo il loro lavoro è stato sminuito e incompreso, Emily verrà rivalutata solo un secolo dopo.
Cime tempestose. Il solo titolo di questo libro, così incompreso e intenso, fa capire quanto la natura abbia un ruolo dominante nella narrazione e non solo, nell’esperienza di lettura.