Una cosa che ti ha colpito
La sensibilità e la delicatezza con cui viene trattato un tema così crudo, non cadendo mai nella banalità, rispecchia tutto quello che stiamo vivendo da ormai più di un anno e fa riflettere su quello che poteva essere ma non è stato.
Qualcosa di positivo si può trovare anche nei momenti bui.
Un’altra cosa che ti ha colpito
La forza con cui Camus propone la domanda sul senso degli eventi catastrofici è simboleggiata dal “conflitto” tra il Dottor Rieux e Padre Paneloux. Laddove il parroco propone un ordine divino, capace di conferire una legittimità anche alla peste, in accordo con l’imperscrutabile disegno divino, Rieux protesta l’assurdità di un morbo che uccide anche i più innocenti fra tutti, i bambini, (questo è descritto nell’episodio della morte del figlio del giudice Othan).
Camus, quindi, attraverso Rieux, chiede al lettore quale significato si possa dare all’assurdità della vita, che viene esplicitata dagli eventi più catastrofici.
Una frase del libro da conservare
“Forse è meglio per Dio che non crediamo in Lui”.
“Il gran desiderio di un cuore inquieto è di possedere interminabilmente la creatura che ama o di poterla immergere, quando sia venuto il tempo dell’assenza, in un sonno senza sogni che non possa aver termine che con il giorno del ricongiungimento”
“Ci sono negli uomini più cose da ammirare che disprezzare”. Il senso del libro intero, l’esigenza di solidarietà per combattere il dolore, presente nella vita di ciascuno, può essere riassunto in questa frase. Camus non ha un mondo ultraterreno a cui rivolgersi né una spiegazione razionale per il male ed è perciò costretto a giungere a una soluzione più umana, più piccola, eppure forse più profonda.
Se questo libro fosse una canzone
Se questo libro fosse una canzona, sarebbe molto simile a “Here comes the sun!” dei Beatles. Come “La Peste” incomincia con una situazione di disperazione nei confronti del mondo, così nella canzone si parla di un lungo e freddo inverno che è durato a lungo. Ma ecco che viene il sole, simbolo di speranza futura, come la speranza che Rieux trova nel sentimento di umana fratellanza, esplicitato nell’abbraccio con il coprotagonista Tarrou.
Se ti è piaciuto il libro, leggi o guarda anche
“La Peste” è un gran bel libro con molte chiavi di lettura: innanzitutto le reazioni umana di fronte all’ineluttabile e le dinamiche di gruppo. Inoltre mette in evidenza le difficoltà della professione sanitaria attraverso la figura di Rieux, il quale si trova di fronte all’impossibilità di poter curare le persone vittime di questo morbo.
Altri libri analoghi a questo tema tra quelli più recenti sono: “L’ombra dello scorpione” di Stephen King, “Il morbo bianco” ci frank Herbert; tra quelli meno recenti: “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni.
I ragazzi della Classe 5N ringraziano il Salone del Libro per questa iniziativa che ha permesso di conoscere un autore così importante della letteratura mondiale. Commento della classe 5N del Liceo Scientifico Statale “Galileo Ferraris” di Torino