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Una cosa che ti ha colpito
Ci ha colpito l’attualità del romanzo. Pur essendo scritto nell’800, la storia è ricca di spunti di riflessione interessanti che si possono ricollegare alle dinamiche relazionali che ancora oggi tutti viviamo.
A partire dalla lettura, ci siamo domandati che cosa voglia dire vivere una relazione sana: non annullarsi, ma vivere la propria individualità nella comprensione dell’altro, camminare insieme rispettando il passo dell’altro…
Un’altra cosa che ti ha colpito
Ci ha colpito il fatto che nonostante l’autrice abbia vissuto un’esistenza quasi del tutto isolata dalla società, avvolta dal paesaggio della campagna inglese, sia riuscita ad immaginare una realtà così complessa (tanto da dover ricorrere ad un albero genealogico per potersi districare nella trama) e dei contenuti così crudi e provocatori sui rapporti umani.
Una frase del libro da conservare
“Volevo solo dire che il Paradiso non mi sembrava casa mia; e mi spezzavo il cuore dal piangere per tornare sulla terra; e gli angeli erano coì arrabbiati che mi hanno buttata fuori, nel mezzo della brughiera in cima a Wuthering Heights, dove mi sono svegliata piangendo dalla gioia. Questo basta a spiegare il mio segreto, come l’altro sogno. Sposare Edgar Linton non fa per me, proprio come essere in Paradiso. E se quell’uomo crudele là dentro non avesse spinto Heathcliff talmente in basso, non c’avrei neppure pensato. Sarebbe degradante per me ora sposare Heathcliff; perciò non saprai mai quanto lo amo, e non perché sia bello, Nelly, ma perché lui è me stessa più di quanto lo sia io. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono uguali; e quella di Linton è tanto diversa quanto un raggio di luna da un fulmine, o il gelo dal fuoco.”
Che cos’è l’amore? Una passione ossessiva e asfissiante o la ricerca di un’armoniosa felicità?