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“sembra quasi un opuscolo, è un libricino da nulla”, questo è ciò che ho pensato quando ho preso tra le mani Sostiene Pereira. E mentre sfogliavo le sue poche pagine, il mio pensiero restava invariato: non riuscivo a seguire il corso della storia, alcune scene mi sembravano fuori contesto così come l’intervento di alcuni personaggi… in poche parole, non aveva capito niente. E se mi fossi fermata a quella semplice lettura, sicuramente avrei dimenticato l’intero racconto. Ma non è stato così.
Grazie al nostro progetto, ho avuto l’occasione di rileggere alcuni tratti del libro e di condividere in classe i miei dubbi e le mie impressioni. Piano piano ho cominciato a capire la svolta della storia e l’importanza del contesto storico. Finalmente percepivo il senso del racconto.
Tuttavia, questo lavoro non si è fermato ad una semplice rilettura, ma è proseguito verso diverse attività come presentazioni, dibattiti….. e la scrittura di un sogno di Pereira, inventato da ognuno di noi. Quest’ultimo lavoro è stato cruciale per il mio percorso di comprensione di Sostiene Pereira, in quanto non mi limitavo più a discernere il significato del racconto, bensì cominciavo a formulare ipotesi e congetture a riguardo.
La mia classe ha avuto poi l’occasione di porre delle domande a Maria José de Lancastre, la prima vera e propria testimone del racconto. Ciò mi ha permesso di tessere un legame tra la vita dell’autore e il libro, rendendo ogni cosa più chiara e facendomi aprire gli occhi su ciò che succedeva al di fuori del racconto.
Riguardando indietro, a quando ancora non avevo idea di in che cosa mi stavo per imbattere, mi piace ripensare alla volta in cui il professor Pallini ci disse di non giudicare un libro dal suo numero di pagine.
Cecilia BREDOLO – Lycée Stendhal, Milano
