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“Cime tempestose” è un romanzo assai complesso i cui protagonisti sono travolti dai sentimenti della passione, dell’amore, della vendetta e della solitudine. Heathcliff, un giovane ragazzo orfano, viene preso in custodia dal signor Earnshaw, e instaurerà un bellissimo rapporto con la sorellastra Catherine, un rapporto che si trasformerà ben presto in qualcosa di più: un amore burrascoso e tenace. Leggendo questo romanzo, sono rimasta affascinata dai forti sentimenti che Catherine prova per Heathcliff. Si tratta di un qualcosa di inspiegabile, lei paragona l’amore che prova alle rocce eterne sottoterra: una sorgente di vita poco visibile ma necessaria. A volte finge di essere ingenua, di pensare che l’amore sia basato sulla bellezza, sulla ricchezza e sullo stato sociale, ma in fondo lei sa qual è l’amore vero: un sentimento imprevedibile e talvolta impossibile. Capisce di amare Heathcliff perché sente che lui la conosce più di quanto lei conosca se stessa, tuttavia non riesce a manifestare apertamente i suoi sentimenti, non riesce a costruire una vera storia d’amore. Questa è una delle tante sfaccettature dell’amore che emerge dal romanzo, e ciò che colpisce è constatare come un romanzo scritto quasi due secoli fa contenga contenuti così attuali. Catherine e Heathcliff, nonostante siano lontani, nonostante si siano sposati e abbiano avuto dei figli con persone diverse sanno che si ameranno per sempre, che nulla e nessuno sarà in grado di separare le loro anime, neanche la morte o il destino. Il loro è un amore folle perché struggente, un amore silenzioso ma tenace. L’amore è folle e amare é ancora più folle. Amare qualcuno significa mettere da parte l’egoismo che vive in ognuno di noi. Si tratta di un qualcosa che nasce dal profondo del nostro cuore e che non svanisce mai, che può affievolirsi ma mai scomparire.