L’ISOLA DI ARTURO: il gioiello di Elsa Morante.
Arriva un momento nella nostra vita in cui sentiamo il bisogno di prenderci una pausa dal mondo e di riflettere su noi stessi, ed è in questo periodo che consiglio vivamente la lettura de “L’isola di Arturo”, romanzo, capolavoro della grande Elsa Morante, che racconta gli anni della giovinezza di Arturo. Orfano di madre e abbandonato a se stesso, Arturo Gerace è il figlio di un uomo distante e freddo, è un personaggio che suscita nel lettore commozione e compassione in quanto è cresciuto senza l’affetto dei genitori, senza baci o abbracci, senza amici con cui confrontarsi e crescere. La sua infanzia trascorre in un mondo fantastico, nato dalla sua immaginazione, in cui sono già presenti pensieri pesanti, che di norma albergano nelle menti degli adulti. Vengono così affrontati i temi del dolore, dell’ignoranza, del femminismo e dell’omosessualità, ma anche della felicità, della nobiltà, un concentrato di emozioni umane, ampliamente approfondite dalla Morante. La vita di Arturo si basa sulla ricerca dell’approvazione del padre, facendo di tutto per farsi notare, senza successo, sconvolta poi dall’arrivo di Nunzia, moglie del padre, vista prima con ammirazione e, in seguito, come un ostacolo tra lui e il padre. È qui che si assiste alla crescita di Arturo, che da bambino inizia a diventare uomo, guardando il mondo con occhi diversi: non gli basta più contemplarlo, lo vuole comprendere. L’isola di Arturo è un vero e proprio gioiello, come la sua ambientazione, la bellissima Procida, e come colei che ha prestato la sua mano per scrivere di Arturo, la geniale Elsa Morante. È una storia appassionante e struggente, un romanzo introspettivo e coinvolgente, ricco di lunghe descrizioni, che contribuiscono ad arricchire il modo di vedere la storia, in cui l’immedesimazione con il protagonista ci fa capire un po’ di più del mondo.