Laboratorio, Un libro tante scuole

Pereira e il mare


Sara Gallus - 4O - Liceo Scientifico e Linguistico "E. Fermi"- Nuoro-

Liceo Scientifico e Linguistico E. Fermi - Nuoro

Nome Scuola

Liceo Scientifico e Linguistico E. Fermi

Città Scuola

Nuoro

SOSTIENE PEREIRA, romanzo di Antonio Tabucchi, è ambientato nel 1938 quando Lisbona sta affrontando la dittatura di Salazar. Il protagonista è Pereira che gestisce un modesto quotidiano, che tratta per lo più cronaca rosa, chiamato appunto “Lisboa”.
Il narratore non è Pereira ma a raccontare i fatti in maniera dettagliata è un narratore onnisciente che nel riferire la vicenda fa spesso uso dell’espressione anaforica “Sostiene Pereira”, che rende la narrazione quasi musicale.
Pereira è un uomo di una certa età, abitudinario e solitario soprattutto in seguito alla morte di sua moglie che gli ha lasciato moltissimi rimpianti. A stravolgere la vita di Pereira sarà Monteiro Rossi, un giovane considerato dal protagonista stesso un pò bizzarro e proprio per tale motivo all’inizio si mostrerà un po’ titubante sulla scelta di assumerlo come collaboratore del Lisboa.
Monteiro cambierà totalmente la vita di Pereira, segnata da un continuo sentimento di nostalgia per il suo passato, per le cose che avrebbe voluto fare ma che per qualche motivo non è riuscito a portare a termine.
Incontrando questo ragazzo e anche la sua fidanzata, il giornalista rivive quello che è il periodo più felice della sua vita, vede in lui sé stesso da giovane ma anche il figlio che non ha mai avuto e, allo stesso tempo, inizia ad aprire gli occhi sulla realtà e giungerà piano a ribellarsi alla dittatura trovando, dunque, il coraggio di riprendere a vivere nel presente e di proiettarsi in qualche modo al futuro.
Molti hanno definito il sentimento di nostalgia provato da Pereira con una parola portoghese “saudade” che si riferisce proprio a una sorta di malinconia per qualcosa che si è perso ma che vive nel ricordo. Collegato a ciò c’è un fatto particolarmente simbolico e suggestivo: Pereira era solito sedersi a riflettere su una panchina che dava sul mare ed è in queste circostanze che lui avvertiva distintamente la saudade, sentimento che almeno una volta proviamo tutti durante la vita e che il mare in qualche modo amplifica proprio perché la sua immensità ci fa sentire piccolissimi ma allo stesso tempo ci consola e ci trasmette la forza di reagire e comprendere quanto il mondo sia ricco di possibilità.

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