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Si tratta di un romanzo che affronta diversi temi e presenta personaggi differenti tra loro ma accomunati da un tormento interiore e dall’amore tossico che condividono: un esempio ne sono i due protagonisti, Catherine e Heathcliff.
La loro è una relazione molto segnata dalla gelosia e da un insieme di elementi complessi e inspiegabili a parole, secondo me, se non la si vive in prima persona.
Ho apprezzato molto il coraggio di entrambi nel mandare avanti la loro storia, un po’ tossica, anche se sicuramente, in fondo, essi erano solo legati da emozioni molto forti che non erano in grado di esprimere in altri modi.
Il loro modo di essere e di dimostrare ciò che provano segna molto il loro percorso di vita, ma anche la vita di coloro che li circondano: sono due spiriti liberi che causano molti danni a se stessi e a chi hanno intorno.
Ciò che li lega è talmente travolgente e ingestibile che a volte fa perdere totalmente il lume della ragione e porta conseguenze negative, soprattutto per la loro salute: infatti, come possiamo vedere, Catherine ad un certo punto del romanzo si ammala per svariati motivi,
e il principale è sicuramente lo stress e la pressione causati da scelte che le tocca fare per vivere la vita che si merita ( ma che a quanto pare non vuole meritarsi).
Un altro motivo è la continua lotta con se stessa e con i suoi pensieri, che da una parte vanno a suo marito Edgar Linton, per il quale prova un grande amore, ma dall’altra parte, la portano verso Heathcliff, del quale non può fare a meno, e definisce come la sua anima gemella.
Quindi, quella di Catherine è una vera e propria lotta interiore, dalla quale solo in un modo si può guarire, secondo me, ovvero lasciando indietro il passato e, con esso, tutto ciò che ci fa vivere con un perenne tormento, anche se ciò è sicuramente difficile.
