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Quand’è che si diventa maturi?
Purtroppo nel nostro orologio biologico non è indicata l’ora, il minuto o il secondo in cui le lancette scandiranno l’ultimo istante di fanciullezza.
La maturità non si acquisisce soffiando le diciotto candeline sulla torta o alzandosi dalla sedia dopo essere stato congedato dalla commissione.
L’esame che la vita ci pone davanti non ha data e non ha luogo, potrebbe arrivare prima del previsto e il voto potrebbe cambiarti la vita.
Chris si è trovato di fronte un foglio pieno di domande alle quali non poteva ancora dare delle risposte, perché nessun professore gli aveva ancora spiegato gli argomenti.
Chris ha fatto quello che facciamo tutti davanti a un compito per il quale non abbiamo aperto neanche il libro: ha improvvisato, scavato nella sua memoria cercando di scrivere qualcosa che fosse abbastanza buono da accaparrarsi la sufficienza.
La campanella che decretò la fine dell’esame fu per Chris una sentenza che gli stravolse la vita perché segnò la fine della sua spensieratezza.
Le parole di Chris sono pungenti, pregne di risentimento, di delusione e rassegnazione, sottolineano il fallimento di una società: una società che si ferma all’apparenza e non guarda oltre, una società nella quale la legge del più forte regna sovrana, una società che troppo spesso ti obbliga a crescere in fretta per poi lasciarti indietro.
Chris è uno dei tanti ragazzi ai quali è stata sottratta l’infanzia e il diritto di essere immaturi, perché a 12 anni bisognerebbe guardare al futuro con speranza e sognare, non pensare che le pagine della tua vita siano già state scritte da qualcun altro.