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Nel romanzo “Il corpo” di Stephen King, la morte di Chris Chambers rappresenta un momento tragico e significativo. Chris è infatti un personaggio importante e la sua vicenda induce a riflettere sulle ingiustizie sociali e sulle difficoltà legate al contesto in cui si cresce.
Egli proviene da una famiglia problematica, segnata dalla povertà, dalla violenza e dall’abuso di alcol. Per questo viene spesso mal giudicato dagli abitanti del paese, che lo etichettano come “un ragazzo della classe bassa” destinato a non avere un futuro. Nonostante ciò, Chris cercherà in ogni modo di riscattarsi, attraverso lo studio e azioni lodevoli, dimostrando coraggio e determinazione. La vita, però, non sarà generosa nei suoi confronti: egli morirà nel tentativo di sedare una lite tra due uomini. La sua morte diventa così un simbolo delle disuguaglianze sociali.
Proprio nel momento in cui Chris sta cercando di costruirsi una vita migliore, lontano dalle ombre del suo passato, il destino lo porta a soccombere a una violenza che non è stata causata da lui, ma dal suo stesso contesto sociale. L’episodio dell’accoltellamento rappresenta una dura realtà: spesso le persone provenienti da classi sociali più disagiate non riescono a scappare dalla violenza, dai pregiudizi e dalle aspettative che il mondo ha su di loro. Anche quando cercano di cambiare, la società continua a impedire loro di sfuggire al loro destino. La morte di Chris è una sorta di “conseguenza” di un sistema che, purtroppo, premia chi è già privilegiato, mentre lascia indietro chi cerca di sfuggire a circostanze svantaggiose. La società, quindi – sembra dirci l’autore – non fornisce uguali opportunità a tutti, e in particolare a chi, come Chris, nasce in famiglie segnate dalla povertà e dalla violenza.