Arturo aveva avvertito dentro di lui che i sentimenti verso Nunziatella, la sposa di suo padre, stavano cambiando. Egli desiderava e ricercava le sue attenzioni. I sentimenti che provava lo annebbiavano, erano per lui un mondo ancora sconosciuto; finché un giorno, agendo d’impulso, la baciò, all’improvviso. Mentre la stringeva a sé si rendeva conto di aver finalmente conosciuto i baci, quei baci che sempre aveva agognato. La sensazione delle labbra dolci e umide di N. che toccavano le sue era indescrivibile, ma allo stesso tempo gli sembrava di averla già vissuta, infatti la paragona alla sensazione che si prova assaggiando l’acqua del mare. In quel momento, Nunziatella si staccò impaurita da lui, gli stava a un passo di distanza negando con la testa quello che era appena accaduto. I sentimenti dei due erano in grande contrasto tra di loro. Nello stesso tempo l’ambizione di Arturo di incutere timore a N. si stava avverando, lui desiderava farle paura proprio come suo padre, nonostante trovasse che le due paure fossero differenti. Nunziata era spaventata in ogni momento dal padre di Arturo, egli la angosciava a tal punto che sembrava agghiacciarle tutte le membra, mentre la paura che provava verso di Arturo era diversa: “sembrava contraddirsi in se stessa”.
L’episodio del bacio tra Arturo è Nunziata può definirsi il momento di Spannung dell’intera vicenda, ed è al tempo stesso un’epifania, perché da quel momento il personaggio non sarà più lo stesso. Elsa Morante riesce a raccontare in maniera a dir poco mirabile un momento fondamentale della vita di ognuno di noi, quello che segna il passaggio dall’infanzia all’adolescenza, riesce a farci sentire i tumulti del cuore, attraverso la pagina…
“…Ella si andava discostando impercettibilmente da me: ciò era come confessarmi che le batteva il cuore…All’improvviso la strinsi, baciandola in bocca. Le sue labbra avevano un sapore freddo, marzolino; e la prima sensazione che ne ebbi non mi parve molto diversa da quella che si prova mordicchiando un’erba, o assaggiando dell’acqua di mare.[…]Le sue labbra, da fredde, s’erano fatte brucianti. E allora io sentii nella bocca un gusto di dolcezza sanguinosa che in un attimo distrusse nella mia mente tutti i pensieri”.
Il bacio, d’altronde, è un topos letterario, ed è Arturo stesso che cita uno dei baci più famosi della Letteratura, quello di Paolo e Francesca; lo fa per spiegare che ciò che aveva provato era un sentimento ben diverso da quello che aveva letto sui libri…
Così come Dante, nei suoi versi immortali, riesce a farci cogliere la vibrante concretezza del bacio tra i due cognati (assai diverso da quello letterario tra Lancillotto e Ginevra) così Elsa Morante riesce a farci vivere le emozioni di un momento “fatale” che sconvolge la vita del protagonista.