Nome Scuola
Città Scuola
Abbiamo aperto le porte e siamo scesi in giardino, quello che circonda la nostra scuola. Fuori una “umanità” di piante e fiori selvatici, una app ci ha permesso di identificarla. E così ogni giorno, quando attraversiamo il viale di ingresso, quel verde indistinto non è più anonimo. Noi salutiamo il cardo, il giaggiolo pallido, l’orzo selvatico. L’essere umano ha bisogno di dare un nome alle cose per sentirle più vicine e amiche o per guardarle in faccia quando gli fanno paura.
Piu felice sono quando più lontana
porto la mia anima dalla sua casa d’argilla,
in una notte di vento quando la luna brilla
e l’occhio vaga attraverso mondi di luce…
Cime tempestose ci ha portato lontano, ma dentro noi stessi. Siano noi la casa con le strette finestre che cerca di resistere alla potenza del vento delle nostre emozioni, ansie, trepidazioni.
La giovinezza è piena di domande: cosa è un’emozione, un sentimento, l’Amore.
Heathcliff sono io, sono tornata a casa
cantava Kate Bush e nella sua voce noi sentiamo riecheggiare quella di Catherine e vorremmo un legame così
Lui é me stessa più di quanto lo sia io.
Di fronte a questo impeto Renzo e Lucia, i protagonisti di un altro grande romanzo dell’Ottocento, ci sembrano insipidi, il vincolo che gli unisce e che comunque attraversa, nella sua umile quotidianità, il vento di mille traversie, risulta sfocato.
Eppure…
Alla fine di Wuthering Heights le finestre mostrano buchi neri senza vetrine, nei Promessi Sposi l’amore ha cercato di costruire una casa casa per un Noi fatto di due Io.
Quale sarà il sugo della storia