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Cime tempestose di Emily Bronte è un’opera letteraria colma di un’atmosfera cupa e misteriosa. Come dice il titolo è una tempesta che stravolge l’animo del lettore e lo invita a riflettere sulle passioni più oscure e intense che appartengono a ognuno di noi.
L’intero romanzo è costruito sulla contrapposizione di elementi contrastanti quali l’amore e l’odio, la passione e la possessione, il desiderio e la vendetta.
Questi aspetti sono tutti incarnati all’interno del burrascoso e impossibile amore tra i due protagonisti: Heathcliff e Catherine.
Personalmente trovo l’aspetto della vendetta il più affascinante.
La Brönte esplora la natura della stessa e come un cancro si espande alla velocità della luce. Nel romanzo la sete di vendetta è talmente intensa da guidare ogni scelta, privando i personaggi di qualsiasi tipo di gioia e felicità.
Si vive solamente alimentati da questa sete di vendetta che però, come ben sappiamo, non porta pace e soddisfazione, bensì ad ulteriore dolore e sofferenza.
La vendetta infatti non viene mai presentata come una soluzione finale e definitiva, al contrario intrappola i personaggi in un ciclo senza fine di angoscia, sofferenza, dolore e rabbia.
