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Capolavoro di E. Brontë, “Cime Tempestose” narra le vicende degli abitanti di una collina dello Yorkshire attraverso il giudizio critico di Nelly, governante del signor Lockwood, affittuario nella proprietà di Thrushcross Grange.
Ciò che più si evince dall’opera è la diversità dei complicati caratteri dei personaggi: ciascuno è scosso da un disagio interiore e diviene spunto per la riflessione della narratrice. Anche il forte legame anticonvenzionale tra Heathcliff e Catherine, su cui si basa la vicenda, è quasi un pretesto per tale presentazione e critica.
Non a caso la narrazione è affidata a Nelly, che osserva tutto da semplice governante e che non ha un carattere difficile sia per sua natura, sia perché non le sarebbe concesso. In un turbinio di forti sentimenti, sembra l’unica dotata di buon senso, di razionalità, e agisce in tal modo, anche disobbedendo a ciò che le viene imposto. Inoltre, vivendo a stretto contatto con i suoi padroni, li conosce meglio di chiunque altro, per cui, pur ammettendone i difetti, si lascia trasportare dall’affetto che nutre per loro.
Un ruolo centrale ha poi la natura, non semplice sfondo, ma protagonista. A questa si deve il nome Wuthering Heights: la natura è padrona e le cattive condizioni atmosferiche che spesso sconvolgono l’ambiente sono espressione delle turbolenze a cui sono sottoposti gli animi dei personaggi.
Infine, benché si individui come romanzo d’amore, qui spesso odio e vendetta muovono i personaggi, specie Heathcliff. Il suo odio, tramutato presto in violenza, sembra volersi trasmettere anche alle generazioni successive, tanto che, prima di morire, egli rivelerà a Nelly di non riuscire a portare a termine il suo piano di vendetta.
L’opera è intensa e complessa proprio perché complessi sono i temi e i caratteri dei personaggi. E complessa è anche la passione che lega i due protagonisti e che culmina tragicamente con la morte: tuttavia neanche qui si risolve, ma continua a generare odio e vendetta.
