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“…Sarebbe degradante per me ora sposare Heathcliff; perciò non saprà mai quanto lo amo, e non perché sia bello, Nelly, ma perché lui è me stessa più di quanto lo sia io. Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime, la sua e la mia sono uguali…”
“Cime Tempestose” è uno dei romanzi che più mi ha colpito dopo quelli di Jane Austen.
Questo romanzo è stato pubblicato grazie all’impegno del fratello di tre donne che hanno lasciato un segno nella letteratura inglese anche se loro non hanno potuto vivere questo successo perché durante il periodo in cui hanno vissuto, essere donna, indicava inferiorità quindi i loro libri furono pubblicati usando dei “pen names”.
L’opera è incentrata sull’opposizione di due case dello Yorkshire: Thrushcross Grange e Wuthering Heights rispettivamente abitate da due famiglie, i Linton e gli Earnshaw; questi due luoghi indicano una forte differenza nei modi di vivere ed essere da un lato luce e calma mentre dall’altro tempesta e potenza.
La storia si sviluppa tramite il racconto di vari autori che permettono di vivere gli avvenimenti tramite diversi punti di vista e che si alternano perfettamente ma, potremmo indicare Nelly Dean, la governante della Grange, come narratrice principale perché conosce profondamente la famiglia e i loro modi di agire.
Centrale è l’amore “tortuoso” tra Catherine Earnshaw ed Heathcliff ed interessante è il lavoro dell’autrice nell’esplorare l’amore, la passione ma anche la possessione e la vendetta che credo sia stata la caratteristica che ha colpito per cosi tante generazioni i lettori. La morte inoltre, è presentata in modo curioso perché non indica la fine della vita ma la liberazione dello spirito, delle anime dei due amanti che continuano a girovagare per le lande quindi Catherine ed Heathcliff vivono un amore eterno, uno accanto all’altra.
Heathcliff è il personaggio più tormentato, e oserei dire incompreso. Lui che conosce solo odio e derisione poi patisce il rifiuto di Catherine, la sua unica amica, punto di riferimento in un luogo a lui ostile. Ma il rifiuto in realtà non c’è perché Heathcliff origlia una parte di conversazione che Catherine ha con Nelly Dean durante la quale,in realtà, afferma l’amore profondo che sente per lui, con la frase più famosa usata poi da altre autrici. Nonostante ciò il ragazzino testardo scappa via per tornare anni dopo forte e ricco pronto ad assistere allo sviluppo della sua vendetta per impossessarsi di tutto, delle case e dei suoi residenti.
Catherine Linton, è invece la donna forte, un eroina che non si arrende, che fa sentire la sua voce, tratto caratteristico che rivediamo in sua figlia Cathy, anche lei forte cresciuta grazie alle attenzioni della cara Nelly Dean.
In conclusione, credo che questo romanzo rappresenti un tesoro, un pietra miliare della letteratura mondiale che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita per ammirare il lavoro di una giovane donna che è stata capace di fare dei viaggi nelle anime dei suoi personaggi e mettere nero su bianco questa magnifica esperienza.