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“Tempestose” è il termine scelto e utilizzato da Emily Brontё per indicare lo sconquasso atmosferico al quale l’abitazione del signor Heathcliff è esposta durante il maltempo; e non solo: “tempestose” è l’espressione che potremmo al meglio utilizzare per descrivere le trame e i rapporti sociali che nascono e si intersecano sullo sfondo delle brughiere dello Yorkshire.
Selvagge sono le brughiere, “selvaggio” è l’amore che vi è tra Heathcliff, crudele e
vendicativo, e Catherine, viziata e capricciosa: un sentimento amoroso non convenzionale, criticato e condannato, ma potente e travolgente. Nessun filtro, nessuna restrizione: le intricate storie di vita; gli avvenimenti e le vicende segnanti; l’interiorità, la follia e la violenza dei personaggi, vengono servite al lettore con estremo realismo e assoluta verità. Ad emergere è una nuova visione della natura umana: è una realtà cruda, indurita dai maltrattamenti, segnata dalle vendette; “polvere da sparo inoffensiva come sabbia” ma pronta ad esplodere. Passione e avversione, amore e perfidia, bontà e ferocia sono le dicotomie caratteristiche del romanzo che, seppure avverse, riescono ad intersecarsi, a trovare un punto d’incontro e a dare vita all’amore ultraterreno che caratterizza e unisce i
due personaggi oltre ogni confine, anche quello della morte.
“Lui è me più di me stessa.Di qualunque cosa siano fatte le nostre anime,la sua e la mia sono le stesse”