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Oltre ad apprezzare e commentare il romanzo “Cime Tempestose”, ritengo sia doveroso parlare un po’ dell’autrice, Emily Brontë.
Vita difficile la sua e altrettanto difficile è stato il portare avanti la sua vocazione di scrittrice; infatti, come anche le sue due sorelle, ha dovuto firmare il suo romanzo come “Ellis Bell”, un uomo. Le donne spesso non erano istruite e se lo erano avevano un unico destino: diventare istitutrici, come la protagonista del romanzo di Charlotte Brontë “Jane Eyre”. L’opzione di essere scrittrici non c’era, si trattava di uno status esclusivamente maschile, ecco spiegata la firma con un nome da uomo.
Fortunatamente oggi, anche grazie al contributo di scrittrici come Emily Brontë e ai successivi movimenti femministi del Novecento, le donne possono far sentire la propria voce e pubblicare i propri libri, senza doversi nascondere dietro uno pseudonimo maschile per poter essere ascoltate e riconosciute in quanto autrici di livello.