L’Isola di Arturo è un romanzo di Elsa Morante, in cui la scrittrice ci accompagna dolcemente nella vita dei Gerace Wilhelm e suo figlio Arturo vivono nel castello di Procida. Quest’isola piccola, estroversa, è lo specchio di tutte le avventure che possono capitare nella vita. Arturo le scopre, le subisce, le vive e le odia. Arturo è un ragazzino cresciuto senza amore di una mamma e di un padre, perennemente assente per motivi di lavoro, con cui lui cerca sempre di rapportarsi ma ne riceve solo gesti sbrigativi e niente attenzioni, crescendo in un mondo tutto al maschile, nel quale le donne sono solo uno spiacevole incidente. Sono brutte le donne, senza alcuna eccezione, infatti a nessuna donna è consentito di entrare nella Casa dei Guaglioni. Nonostante ciò, Arturo è un ragazzo molto vivace, che deve fare i conti con la vita, con le emozioni legate ai personaggi che pian piano nel racconto si incontrano. Lo stile affascinante di Elsa Morante cattura fin dall’inizio, ti porta sull’isola, sui sentieri abbagliati dal sole, nelle stanze di questa intrigante storia. La parte più bella del libro è quella in cui Arturo diventa adolescente e si guarda indietro pensando a quanto fosse bella la vita da bambino . Si mette in evidenza il vissuto di questa figura, le sofferenze che ha dovuto subire. L’Isola di Arturo è un romanzo di formazione, analizza i rapporti familiari, ma nasconde al suo interno molti temi, tanti mondi a cui si continua a pensare dopo averlo letto. Arturo sei tu bambino, sei tu nelle tue prime volte adolescenziali… siamo noi tutti.