L’incontro tenutosi oggi nella Sala rossa (Padiglione 1) del Salone del Libro vede il dialogo di tre figure: Giovanni Lindo Ferretti -che si scusa per la sua assenza, dovuta a motivi di salute, ma partecipa comunque in registrazioni video-, Antonio Spadaro e Alessandro Banfi. Il dialogo si articola in un’analisi del romanzo La strada, Einaudi di Cormac McCarthy. Il libro presenta il viaggio compiuto da un padre e suo figlio in un panorama post-apocalittico di un futuro distopico.
Primo spunto di riflessione della conferenza è l’anonimato dei personaggi: la scelta dell’autore di lasciare così privi di appellativo i suoi protagonisti è però un punto di forza che permette al lettore di calarsi completamente nella narrazione. L’interiorizzazione è talmente efficace che sia Spadaro che Ferretti si raccontano nel proprio rapporto col padre, mostrandoci come i personaggi di McCarthy parlino a ciascuno di noi.
Le figure del padre e del figlio sono inserite in un contesto desolante che favorisce l’analisi introspettiva, genera un avvicinamento e guida alla ricerca del calore umano.
Spadaro interviene: tanto più si sogna a colori in un mondo grigio, tanto più svegliarsi sarà difficile e la propria arrendevolezza sarà stata messa a nudo; nella direzione opposta si muove invece il padre al momento di salutare il figlio, quando gli raccomanda di andare avanti mantenendo vivo il fuoco che lo muove -fuoco che dà anche il titolo alla conferenza “Noi portiamo il fuoco”.