Il concetto di megalopoli è solitamente associato al Nord America o all’Asia, esistono tuttavia ulteriori realtà, una di queste è l’Africa. Il giornalista Howard W. French ha spiegato nel suo incontro sulle megalopoli, tenutosi al cinema Apollo di Ferrara domenica 1 Ottobre, come questo concetto si possa applicare alla realtà africana. Ha portato come esempio la città di Abidjan, la più grande della Costa d’Avorio e ha messo in luce come questa sembri una città occidentale. Infatti, non ci sono zone disabitate e la popolazione sta crescendo esponenzialmente a tal punto da essere paragonabile a quella di New York. La maggior parte delle persone che decidono di vivere in città come quella di Abidjan, provengono da zone rurali e sono motivate dal desiderio di ottenere nuove possibilità di vita.
La situazione in cui l’Africa si trova oggi è dovuta ad un passato “sfortunato” a causa di soprusi e sfruttamenti da parte dell’Europa e degli Stati Uniti. Noi europei abbiamo una visione estremamente negativa dei flussi migratori provenienti dall’Africa; French , invece, propone un altro punto di vista. Oggi l’Europa scarseggia di giovani, al contrario dell’Africa, che detiene un tasso medio d’età attorno ai vent’anni. Il giornalista propone dunque di ribaltare la prospettiva europea, e di vedere i migranti come una possibile soluzione al problema demografico che ci affligge piuttosto che considerarli la causa della crisi europea. French ritiene che questa visione europea sia una psicosi dovuta all’idea di possesso sull’Africa che ha sempre accompagnato la nostra cultura. La risoluzione sarebbe accettare i migranti, offrendo loro nuove opportunità e investendo nell’aspetto urbanistico e sociale dell’Africa stessa.
Il giornalista continua poi illustrando la visione che gli europei hanno della Cina, considerata una possibile colonizzatrice dell’Africa, e di come l’Europa si senta intimorita e allo stesso tempo messa da parte nel processo di urbanizzazione del paese. La Cina viene pertanto vista come una minaccia, in quanto è una delle principali potenze che sembra sostenere lo sviluppo dell’Africa.
Il sistema politico ed economico africano risulta sempre più vecchio rispetto alla popolazione, costituita prevalentemente da giovani. Si tratta quindi di un problema di principio, per cui non si può raggiungere un punto d’incontro tra i bisogni della popolazione e il governo.
In sintesi, French ci esorta a prendere in considerazione la risoluzione di due problematiche che affliggono la società odierna: la migrazione e la mancanza di giovani. Noi europei dobbiamo ,quindi, impegnarci ad affrontare questo cambiamento traendone anche dei vantaggi.