Oggi abbiamo assistito all’incontro con Antonio Manzini, che ha presentato “Max e Nigel” (Sellerio), il suo primo romanzo per ragazzi. Aveva questa storia in testa, doveva assolutamente raccontarla, insomma era come un dente da togliere.
I protagonisti sono due amici che affrontano avventure e devono superare difficoltà come gli scontri con il bullo Marinelli o amori sfigati. Durante l’incontro, la moderatrice Valentina De Poli gli ha chiesto della sua vita scolastica: “come allievo mi sento un modello terrificante”, è stata la sua risposta e a scuola si annoiava a morte. È stato un grande lettore di classici per ragazzi, il libro è un rifugio meraviglioso – dice – nei libri ci sono mondi e ti servono a porti delle domande.
La sua passione per la scrittura è nata fin dalla prima elementare, quando scriveva giornalini e fumetti con i suoi amici, e usava già la tecnica del “gancio” per invogliare a leggere la puntata successiva.
Un consiglio ai giovani per diventare scrittori? “Leggere, è stata la sua risposta, se leggi poi scrivi.”
Infine lo scrittore ha chiarito che questo libro è considerato un “giallo”, nonostante non ci sia alcun morto; i personaggi si trovano a dover risolvere degli enigmi e i problemi che devono affrontare ogni giorno.