Quando Corrado Augias fa il suo ingresso nella sala oro al Salone del Libro di Torino la folla lo acclama calorosamente, costellando di applausi l’intera conferenza.
L’incontro si apre con una riflessione sulla penisola Italiana, un paese segnato da rivoluzioni e cambiamenti continui che hanno modificato il pensiero e il modo di vivere dei suoi abitanti. Corrado Augias presenta il suo nuovo libro, “La vita s’impara” (Einaudi), come la costruzione di un cittadino nell’Italia che si trasforma e che acquisisce maggiore consapevolezza di sé. Racconta dell’infanzia passata in Libia e della professione intrapresa, ricordando gli eventi storici e culturali a cui ha assistito: la nascita della Direzione centrale della Rai, la fondazione del giornale “la Repubblica” e il rilancio di RaiTre. Un particolare approfondimento è dedicato alla componente intima che viene analizzata attentamente.
La concentrazione si sposta in seguito su alcune delle riforme che negli anni ‘70 hanno contribuito allo sviluppo del paese in maniera positiva, come il diritto al divorzio, ma anche, talvolta, negativa.
I cambiamenti possono infatti rivelarsi anche sfavorevoli, come quelli della politica odierna che, secondo Augias, ha smarrito i suoi punti di riferimento e non rivolge più lo sguardo al futuro. Altra perdita svantaggiosa è quella del cattolicesimo, pilastro fondante delle radici della nostra storia: i seminari sono vuoti e il battesimo in calo, chiare realtà del fatto che, sebbene da una parte sia stata acquisita maggiore libertà, dall’altra non ci sia più l’attenzione ai principi di una volta.
È forse questo che diversifica la nuova generazione dalle precedenti?
L’incontro si conclude con il ricordo di una fotografia, presente nel libro, che ritrae Augias insieme alla sua famiglia e con l’approvazione da parte del numeroso e affettuoso pubblico.