Cronache, Salone del Libro 2023

L’intreccio tra vita e storia nel nuovo romanzo di Rosella Postorino


Viola Andrea Cesale, Maddalena Contino

Liceo Vittorio Alfieri - Torino

“Lei lo abbracciò. Odorava di stufa a legna e capelli non lavati, anche se la stufa era spenta da oltre un mese; era lo stesso odore di quando dormivano insieme. Il bambino si serrò alla madre per respirarlo, e fu allora che il fragore esplose.”

Il nuovo romanzo di Rosella Postorino racconta le vicende di quattro ragazzi bosniaci durante l’assedio di Sarajevo

L’autrice è interessata di come la storia intervenga sulla vita privata delle persone e si stupisce davanti al suo potere di interferire sul flusso dei nostri sentimenti. Riesce a fondere con grande abilità le dinamiche crude della guerra con l’intimità in pieno sviluppo dei suoi protagonisti. Nel passo in cui si descrive il primo bombardamento Omar, un ragazzino di dieci anni, è pervaso dall’odore di sua madre mentre è tra le sue braccia. Rosella Postorino è stata in grado di “inserire il rumore di una granata all’interno del rumore dei pensieri di un’intimità”.

Emanuele Trevi in veste di presentatore apre l’incontro invitando a riflettere proprio sullo sfondo storico di “Mi limitavo ad amare te” (Einaudi 2023), descrivendo lo studio approfondito e preciso della Postorino nel ripercorrere le vicende e i luoghi della guerra.

L’autrice ha tenuto a precisare che il suo interesse non nasce come nozionistico e non è rivolto a un preciso periodo storico, ma piuttosto dall’incontro con storie e persone che la colpiscono e che la spingono a svolgere delle ricerche e creare una realtà attorno ad esse. Questo si può evincere da un suo romanzo pubblicato nel 2018, intitolato “Le assaggiatrici”, che narra di alcune ragazze che avevano il compito di assaggiare il cibo di Hitler per prevenire l’avvelenamento: l’autrice si era infatti imbattuta in un’intervista con una di queste donne. Per quest’ultimo romanzo è nato invece dopo che l’attrice ha letto l’articolo sull’argomento sul sito BalcaniCaucaso. Si tratta della vicenda di quarantasei bambini bosniaci obbligati dalla guerra a lasciare le loro famiglie e orfanotrofi per venire in Italia e non vedere mai più la propria terra d’origine. I tre protagonisti Omar, Nada e Danilo facevano parte di loro. Dal momento che sono stati testimoni l’uno del dolore dell’altro sono uniti da un legame scelto dal destino e fondato sul passato. Come di solito accade in questo tipo di legami, i tre si allontaneranno, si tradiranno e, ad eccezione di Omar, sentiranno la necessità di emanciparsi e di andare avanti.

Rosella Postorino questo pomeriggio è riuscita, con sicurezza e quasi durezza, a trasmettere questo suo bisogno di conoscere e di far conoscere.

 

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