“La storia imperiale è la nostra malattia, è ciò che crea la nostra dipendenza.[…] Non dobbiamo più immaginarci come se fossimo il centro del mondo”. Con queste parole lo scrittore Mikhail Zygar descrive l’imperialismo russo, argomento trattato nell’incontro tenutosi presso il Teatro Comunale di Ferrara in data 5 Ottobre 2024, in occasione del Festival di Internazionale.
La conferenza si è aperta con le motivazioni che hanno spinto l’autore a scrivere il libro intitolato War and Punishment: The Story of Russian Oppression and Ukrainian Resistance (Orion Publishing Co, 2023), in seguito agli eventi del 24 febbraio 2022. In questo saggio, Zygar desidera esprimere un punto di vista sulla storia russa diverso da quello “tradizionale”, diffuso fino ad oggi.
Durante l’evento l’autore offre una nuova prospettiva che permette di guardare alla storia russa per come è accaduta realmente e non filtrata dalla narrazione e dalle opinioni di grandi scrittori russi, tra cui Aleksandr Sergeevič Puškin e Fëdor Dostoevskij, che spesso vengono idolatrati e posizionati su un piedistallo morale. Questi autori sono estremamente favorevoli all’imperialismo e al colonialismo, mentre dall’altra parte esistono anche esempi come Lev Tolstoj, appartenente a una corrente più pacifista e in disaccordo con i sentimenti nazionalisti diffusi tra il popolo russo.
Nell’altra opera scritta da Mikhail Zygar, viene analizzata una questione controversa come quella della storia statunitense e russa. L’autore espone il tema dell’orgoglio della storia del proprio Paese e offre una riflessione su come Stati Uniti e Russia in varie fasi della loro storia, si siano domandati se fosse opportuno vergognarsi del passato della propria nazione. Lo scrittore spiega come, durante la presidenza di Obama, si sia cominciato a raccontare gli eventi accaduti nel passato dal punto di vista degli afroamericani e come questo abbia aperto gli orizzonti verso una maggiore consapevolezza. Nonostante questi sforzi, il popolo americano è ancora restio nel coinvolgere le minoranze in maniera più centrale all’interno della storia del loro Paese.
Mikhail Zygar conclude l’incontro con un messaggio di speranza, raccontando come molti intellettuali russi si stiano battendo per i diritti umani e per rendere la Russia un luogo migliore.