Oggi al Salone del Libro abbiamo assistito alla presentazione di : “I.A. Manuale sull’intelligenza artificiale” di Giacomo Spallacci Stenta (editoriale scienza), un manuale che spiega come funziona l’intelligenza artificiale.
Per dare inizio all’incontro, l’autore insieme al moderatore, il giornalista Andrea Vico, hanno chiesto di preparare delle web quest con diversi motori di ricerca: hanno diviso il pubblico in due gruppi e hanno chiesto a uno di trovare con lo smartphone chi avesse inventato la lampadina elettrica e all’altro di cercare chi fosse Alessandro Cruto. Confrontando i risultati, ne è emerso che alcuni si erano avvalsi di quella che Spallacci Stenta ha definito una “intelligenza collettiva”, ossia Wikipedia. Altri hanno scoperto che Cruto era un inventore di Piossasco, cittadina in provincia di Torino. Vico ha detto come fino a sette mesi fa, nessuna intelligenza artificiale, né ChatGPT, né Gemini confermava Cruto quale inventore della lampadina. Perché? Poiché l’I.A. che esiste per essere a disposizione dell’umanità (come GPT che nasce da OPEN IA, una piattaforma no profit per mettere le risorse gratuitamente a disposizione degli utenti), è tuttavia causa di possibili equivoci perché, chi ne usufruisce, non sa quali siano le fonti, se siano oneste o manipolate.
A questo punto, Giacomo Spallacci Stenta ci ha detto il suo punto di vista sull’intelligenza artificiale, un algoritmo: infatti, chiacchierare con l’ I.A. non serve a nulla perché non c’è una persona dietro. Bisogna, appunto, imparare ad usare questo strumento dalle molte possibilità ma che nasconde altrettanti rischi.
L’autore ha dichiarato: “L’intelligenza artificiale è addestrata da motori di ricerca, ciò vuol dire che se su Internet non ci sono risposte ben chiare, essa ti risponde nel modo più probabile”.
Spallacci Stenta ci ha mostrato in che modo l’intelligenza artificiale possa creare delle immagini con fonti manipolate: ad esempio utilizzando ChatGPT ha generato delle foto in cui Vico teneva un cucciolo di panda per una zampa. Alcune persone vedendole, potrebbero pensare che siano vere, e in questo modo si divulgano false informazioni. Ha poi chiesto di generare una foto di Vico che gettava in mare un barile di petrolio! L’IA non ha acconsentito a produrre una foto del genere, giustificandosi con il fatto che avrebbe potuto ledere la reputazione della persona.
Alla fine dell’incontro il pubblico ha posto alcune domande all’autore e al moderatore: Quali sono i rischi più sottovalutati dell’I.A:? Il primo ha risposto che il rischio maggiore è che noi giovani possiamo diventare pigri e non avere più voglia di imparare o di conoscere, pertanto è importante distinguere ciò che facciamo noi, che ci dà una gratificazione personale, da quello che svolge la macchina che non ci dà soddisfazioni.
Il messaggio finale che ci ha lasciato è: “Ricordate, ragazzi, che voi siete più intelligenti dei motori di ricerca, quindi non abusatene e utilizzate la vostra mente per imparare e per conoscere tutto ciò che vi circonda. L’I.A. è preziosa per integrare le nostre capacità e non per sostituirle.”