10 maggio, Cronache, Salone del Libro 2024

L’essenziale è nella natura


Eloise Puiatti ed Elena Zucchet

Liceo Scientifico Statale M. Grigoletti - Pordenone

Venerdì 10 maggio al Salone Internazionale del Libro di Torino si è tenuto il dialogo fra le autrici Noëmi Lerch e Sara Catella, accomunate dalla medesima professione e dalla terra natale, la Svizzera. La provenienza di queste due scrittrici non è una casualità, infatti l’evento fa parte di una serie di incontri, denominati Tedesco lingua ospite, che, proponendo autori germanofoni, promuovono la diffusione delle loro opere in Italia.

 

Lo scopo dell’incontro è stato illustrare il romanzo di Lerch in uscita in data odierna, ovvero Grit e le sue figlie, edito da Casagrande. La tematica su cui si è focalizzato il dialogo è stata il rapporto tra uomo e natura, argomento fondamentale nella produzione dell’autrice svizzera e già precedentemente esplorato nei romanzi La contadina (Gabriele Capelli Editore, 2018) e Benvenuti nella valle delle lacrime (Edizioni Sottoscala, 2024). La visione della natura che traspare dalle parole di Lerch è incredibilmente peculiare, infatti l’autrice guarda all’uomo e all’elemento naturale come due entità poste sullo stesso livello, il cui contatto è inevitabile e sfocia persino nella loro fusione. 

 

Lo stile con cui viene narrata la storia di Grit e delle sue figlie è frammentario; ciò è dovuto principalmente a due ragioni. In primo luogo, il desiderio di imitare la struttura della vita, la quale, come i libri dell’autrice svizzera,  è contraddistinta da episodi sconnessi fra loro, il cui compito di riunirli per trarne un senso spetta al singolo individuo. Inoltre, tale struttura deriva anche dal processo creativo di Lerch, che, in quanto contadina, d’estate lavora i campi, scrivendo piccoli frammenti di storia su dei foglietti di carta, che unisce successivamente in inverno, quando la sua attività agreste è ostacolata dalla neve. 

 

La storia di Grit non cerca grandi verità, bensì vuole raccontare l’essenziale, ponendosi la suddetta domanda: “Cosa succede se perdiamo fiducia nelle parole? Cosa resta?” A voi la lettura di Grit e le sue figlie per scoprirlo. 

 

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