Ecoserenità, ecoansia, ecoparalisi e ancora, ecorabbia, ecopaura, ecoprivilegio: sono queste le parole del nuovo millennio. Con l’avvento del fenomeno dell’attivismo ecologico si è sentita la necessità di coniare nuove parole che descrivessero al meglio stati d’animi e fenomeni relativi alla crisi climatica, in particolare i suoi effetti sulla psiche umana. Proprio su questo si sono concentrati Eleonora Degano, giornalista, ed Alessandro Broglia, ingegnere aerospaziale, presso il Cortile del Castello alle ore 16 del giorno 30 settembre. Ecoserenità è vivere seguendo le proprie passioni, i propri sogni e i propri bisogni ma senza dimenticarsi della necessità di agire in maniera sostenibile, seguendo le norme di una vita eco-friendly e ricordandosi gli effetti che il riscaldamento globale ha sulla vita terrestre. Ma come è possibile arrivare a ciò senza provare una sensazione di ecoansia, un pensiero ricorrente e apprensivo circa gli effetti del cambiamento climatico sull’uomo? O addirittura arrivare ad uno stato di ecoparalisi, ossia a un arresto di tutte quelle pratiche sostenibili o a un aumento conscio delle azioni inquinanti? Eleonora Degano ci spiega che questo può accadere grazie ad una modifica del lessico utilizzato quando si parla di questi argomenti, in particolare nell’ambito del giornalismo, e sottolinea la necessità di lasciare la stesura degli articoli che trattano questa tematica a giornalisti scientifici esperti. Degano sottolinea però che in contemporanea alla nascita del pensiero di ecoserenità, alcuni giornalisti, in particolare dei paesi non-occidentali, hanno definito questo fenomeno come un “ecoprivilegio” dei Paesi occidentali.
Tra tutte queste parole green sono presenti anche termini che spronano i giovani a portare avanti i movimenti dell’attivismo ecologico che Degano e Broglia definiscono come ecorabbia, che sprona ad agire e combattere per la salvaguardia del pianeta Terra.
