Salone del libro 2021

L’amicizia tra libri e social


Cagna Paolo, Orzelleca Chiara - Liceo Classico Vittorio Alfieri


Nel romanzo Un’amicizia di Silvia Avallone, Elisa ripercorre il periodo della sua adolescenza durante la fine degli anni ’90 e la sua amicizia con Beatrice, che la abbandonerà per dedicarsi al nuovo avvento dei social. Possiamo captare il legame profondo tra le due ragazze, accomunate da un vuoto interiore: il successo femminile nell’era dell’internet e la dittatura dell’apparire. Entrambe hanno voglia di riscatto, non solo sociale ma anche personale. Elisa e Beatrice vogliono conoscere se stesse e capire chi sono veramente. C’è tanto desiderio e coraggio “di provare a diventare se stessi al di là di come la società ci guarda”, afferma la scrittrice. Ad un certo punto Elisa perde Beatrice e Beatrice prede Elisa; come tutti sappiamo il lutto per un’amicizia finita non si supera mai, resta sempre rancore e tristezza: essere amici “è un lavoro” e non dobbiamo mai sottovalutare il rapporto amicale rispetto a quello familiare o amoroso. Si parla così di social: esistere sui social allunga il periodo adolescenziale, un periodo di fragilità mista a fervore e sfacciataggine. L’autrice desidera caldamente un ritorno ai libri e un abbandono dei social utilizzati in maniera distruttiva. Nei libri non si può pregiudicare un carattere perché emergono tutte le emozioni più intime, mentre sui social si tende a mostrare la superficialità delle nostre vite: cerchiamo di congelare un momento perfetto senza riuscire a viverlo. Tutto perde d’importanza quando si inizia a cercare l’approvazione e l’attenzione degli altri. Noi non siamo una somma di istanti pubblicati. Così si conclude il magnifico e sensibile discorso dell’autrice Silvia Avallone.

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