10 maggio, Cronache, Salone del Libro 2024

La lettura non è fine a se stessa


Sara Ghelfi e Whitney Mbalisike

Liceo Ludovico Ariosto - Ferrara

“Per chi non ha  mai visto Alessandro Piperno, sono io”. E’ così che si è aperto l’incontro, tenutosi venerdì 10 maggio al Salone del Libro di Torino, durante il quale ha dialogato con l’autore Sandro Veronesi riguardo al rapporto tra gli scrittori e la lettura.

“I grandi scrittori sono prima di tutto dei grandi lettori”. Quando uno scrittore legge, il modo in cui lo fa varia in quanto non legge più per farsi catturare dall’atmosfera, ma lo fa in modo più cinico, alla ricerca di tutti i dettagli, stilistici e non, riprendendo frasi, parole e aggettivi che potrebbero essere utili nella stesura dei propri libri.

La lettura di testi altrui può stimolare la creatività o può essere d’intralcio. La grandezza può ispirare, anche se allo stesso tempo può respingere la voglia di scrivere per il timore di non essere all’altezza del modello.

Secondo Sandro Veronesi “la lettura e la scrittura sono la stessa cosa”. Questa è una frase per lui cruciale perché dimostra come si può leggere tutto senza avere paura di essere influenzati dalla scrittura altrui; al contrario per Alessandro Piperno c’è un periodo in cui il proprio romanzo in costruzione è dominante per uno scrittore, perciò è meglio evitare di leggere libri che potrebbero condizionare la scrittura.

“Il senso del mondo passa attraverso la lettura” anche della poesia  poiché questo macrogenere, con poche parole, affronta temi significativi utilizzando la propria semplice “leggerezza” e riuscendo a reggerne il peso grazie alla sua forma.

I libri sono come i fiori:  sono là, sta a noi coglierli, sfruttandoli nella maniera adatta o non toccandoli se non è il momento giusto della nostra vita.

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