Laboratorio, Podcast Sostiene Tabucchi 2023

Il vento sta cambiando e profuma di libertà


Luca Palis

Gruppo di lavoro Podcast Sostiene Tabucchi - Torino

Anche se siamo nel 2022, a ridosso del 2023, ancora tante persone hanno la bocca tappata da un regime totalitario che per osteggiare il dissenso filtra ogni singola minima informazione, negando uno dei diritti più importanti dell’uomo, quello che lo definisce in quanto essere dotato di logos, il diritto alla libertà, di pensiero e di espressione.
Iran, Russia, Cina e Arabia Saudita, sono solo alcuni dei paesi, i più noti tristemente per i loro metodi feroci, che proibiscono la libertà di affermare ciò che davvero si pensa, concedendo al popolo di poter pensare solo all’interno degli stringenti binari del pensiero unico, e obbligandolo a portare un paraocchi. Tuttavia nonostante la censura serrata in tanti paesi, c’è un notevole pressing, se vogliamo dirlo in termini calcistici, da parte delle grandi istituzioni democratiche (Come l’ONU o le istituzioni europee o le ONG come Amnesty International) e personaggi pubblici, per far si che questo diritto fondamentale dell’uomo venga garantito a tutti.
La vittoria del “premio per il coraggio” è stata attribuita dalla ONG Repoters Sans Frontières (giornalisti senza frontiere) alla saudita Eman al Nafjan. Giovane scrittrice impegnata in una lotta strenua contro il patriarcato tossico maschilista che soffoca e sopprime ogni libertà femminile nel suo paese, dall’indipendenza economica a quella di movimento inclusa quella di parole, una donna in Arabia Saudita non ha voce se non accompagnata da un uomo. Questa scelta è stata presa per dare un segnale forte al governo del principe ereditario Mohammed Bin Salman, che molto probabilmente è stato mandante dell’assassinio del giornalista dissidente Jamal Khassoggi, il 2 ottobre 2018.
Malgrado anni di silenzio forzato il vento sta cambiando, spira nei paesi una ritrovata voglia di libertà. Ovunque insorgono manifestazioni agguerrite di popoli che hanno le tasche piene dei regimi liberticidi: Hong Kong, Teheran, Mosca e molte altre città stanno combattendo per poter respirare di nuovo l’aria della libertà.
Come allora Pereira fece nel Portogallo di Salazar, oggi troviamo giovani reporter che usano la penna come arma contro chi li vorrebbe zitti. Le sfide sono molte e, se si decide di perseguire questa via, si va incontro a tanti rischi, fra cui quello di morire come Khassoggi.
Considerando che siamo nell’epoca dei social network e della globalizzazione dove tutti siamo interconnessi, chi crede siano le nuove figure che lottano per la libertà di parola e contro le dittatura?

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