Durante l’ultima giornata del festival di Internazionale nel cortile del Palazzo Naselli Crispi, il giornalista dell’omonimo settimanale Giuseppe Rizzo ci racconta come il real crime sia diventato true crime. Si interroga su come il true crime abbia impattato sulla realtà e per farlo cita due noti casi di cronaca nera.
Durante la notte tra il 12 e il 13 Novembre 2022 nella cittadina di Moscow, Idaho, quattro studenti universitari sono stati brutalmente uccisi nella loro abitazione. Nei giorni seguenti, la città, oltre che dai giornalisti, è stata assediata da migliaia di appassionati di true crime, che si sono improvvisati investigatori. Successivamente centinaia di migliaia di patiti di cronaca nera si sono interessati alla vicenda tramite i social. Su Facebook è presente un gruppo di oltre 200.000 utenti che indagano tuttora sull’accaduto, mentre su TikTok i video che ne parlano hanno raggiunto quasi due miliardi di visualizzazioni complessive.
Una situazione tale dimostra come l’attenzione sia distolta dal dolore e dal trauma delle vittime e incentrata al solo intrattenimento.
Nel 1981, a Syracuse, New York, una ragazza di ritorno a casa da una festa, in un parco viene seguita, rapita e stuprata da un uomo. La giovane donna, dopo essersi trasferita, torna per proseguire gli studi, ma rincontra il suo violentatore. Il silenzio è rotto dalle parole agghiaccianti di quest’ultimo: “Guarda chi si rivede”. A questo punto Alice decide di denunciarlo, ma durante la fase di identificazione dei sospettati colpevolizza un uomo innocente. Egli nel 1982 verrà condannato a 25 anni di carcere, che sconterà fino all’ultimo.
Nel frattempo Alice diventa un’autrice di successo, che trova conforto nella scrittura raccontando la sua storia. A seguito di ulteriori indagini e analisi venne riaperto il caso nel 2010, ma il vero colpevole non fu mai trovato.
In alcuni casi il true crime può sconfinare in finzione, allontanandosi dalla realtà e desensibilizzando il pubblico. Per evitare ciò, il giornalista ha il compito di riportare i fatti oggettivamente e di non sminuire ciò che deriva da traumi simili.