Che cosa distingue Ho qualche domanda da farti (Bollati Boringhieri 2024) di Rebecca Makkai da un comune libro di investigazione? Questa è la domanda cruciale che introduce la presentazione del nuovo libro della scrittrice statunitense, intervistata per la prima volta al Salone del Libro di Torino nella giornata di sabato 11 maggio, dall’autore televisivo Matteo B. Bianchi.
La protagonista si chiama Bodie Kane ed è una podcaster e professoressa di cinema in una boarding school che lei stessa ha frequentato da giovane. Quando però il suo vecchio liceo le propone di tenere un corso di podcast, si ritrova ad indagare intorno ad un omicidio che ha segnato tutta la sua adolescenza. La sua compagna di stanza, infatti, è stata assassinata nella primavera dell’ultimo anno e le indagini svolte avevano portato all’arresto dell’insegnante di ginnastica della scuola. Tuttavia Bodie si accorge che qualcosa è stato dimenticato e che forse non è stato catturato l’effettivo colpevole. Tenta, quindi, di risolvere il caso da sola entrando in un ambiente che è totalmente cambiato rispetto a quando lo frequentava lei e che la porterà a fare i conti con la sé del passato.
Rebecca Makkai racconta del processo creativo e delle ricerche che l’hanno accompagnata nella stesura del libro e nella ideazione di un personaggio complesso che, allo stesso tempo, dimostra come anche una persona normale possa diventare detective. Mette inoltre in evidenza quanto siano fallaci la memoria umana e il successo sempre più importante che sta ottenendo il mondo dei podcast, utilizzando la propria ironia e bravura nel coinvolgere il lettore fino all’ultima pagina.
