Oggi nella Sala della montagna del Salone Internazionale del Libro di Torino, Giuseppe Festa ha presentato “Il passaggio dell’orso“, Salani, e “L’estate dell’Orsa Maggiore“, Garzanti.
L’idea di scrivere il primo libro gli è venuta ritrovando in casa un tappo di Nutella con morsi e graffi provocati da Yoga, un’orsa marsicana.
L’orsa non teme gli esseri umani, infatti, di notte, viene spesso in paese in cerca di cibo perché la madre era stata uccisa da un bracconiere quando Yoga era piccola. Da allora, per procacciarsi il cibo, ricorre all’aiuto dell’uomo. Festa ci racconta del suo primo incontro con Yoga, ovvero la prima notte di soggiorno per delle ricerche in un paesino di montagna in cui, nel cuore della notte, qualcuno dà dei colpi sulla porta svegliando tutti: si scoprirà, poi, essere l’orsa Yoga.
Come ci dice Festa, gli orsi marsicani sono in via di estinzione e ne rimangono poche decine e, per trattare di questi animali, durante l’incontro, ha suonato e cantato un brano composto da lui e dedicato a Yoga.
Il secondo libro è nato dieci anni dopo ed è ispirato al recupero di una cucciola di orso di quattro mesi, Morena, abbandonata in mezzo al bosco. I biologi erano molto dubbiosi sulle possibilità di recupero dovendola nutrire con latte artificiale con il rischio che la madre potesse ritornare; inoltre, la cattività avrebbe potuto rendere difficoltoso il ritorno all’ambiente naturale.