Nel corso della seconda mattinata del Festival Internazionale a Ferrara si è svolta in diretta, nella suggestiva cornice del Cortile del Castello Estense, la registrazione de Il Mondo, il podcast di Internazionale che ogni mattina vede Giulia Zoli, Claudio Rossi e Claudio Balboni dibattere di attualità.
Durante questa puntata si sono toccati temi molto diversi tra loro, dalla recente tensione tra Polonia e Ucraina con l’ospite Andrea Bibino, al ruolo della polvere e della pulizia nella nostra società con Elena Boille, alla difficile situazione dei giornalisti stranieri in Cina con Junko Terao, per finire con il libro della settimana consigliato da Giuseppe Rizzo.
La Polonia, fino ad ora pricipale sostenitrice dello sforzo bellico ucraino, in questi giorni ha dichiarato che interromperà il traferimento di armi verso Kiev, che le aveva permesso di guadargnarsi il ruolo di principale partner degli USA in Europa e di Paese modello per la comunità internazionale. Questa decisione è la conseguenza della scadenza dei termini sanciti dall’UE per l’esportazione dei cereali ucraini verso gli altri Paesi dell’Europa orientale e della successiva restrizione unilaterale di Polonia, Ungheria e Slovacchia per proteggere i propri produttori. Infatti, il 15 ottobre si terranno le elezioni polacche, nelle quali il Pis (partito ultraconservatore Diritto e Giustizia) tenterà di farsi rieleggere per la terza volta consecutiva. Una parte fondamentale degli elettori di Pis è la componente rurale, fortemente danneggiata dall’importazione di prodotti ucraini. La giustificazione del premier polacco Morawiecki a questa inattesa ostilità è: “L’Ucraina assomiglia ad una persona che sta affogando e porta giù con sé anche chi tenta di aiutarla”. E’ comunque improbabile che la Polonia neghi completamente il sostegno al Paese confinante perchè la sua priorità strategica è quella di creare un cuscinetto stabile e democratico che la separi dalla Russia.
E’ scientificamente provato che spolverare non consente di eliminare totalmente i microscopici residui della polvere. L’ossessione della pulizia va dunque oltre le esigenze del nostro sistema immunitario ed infatti il lavoro domestico è stato inventato soltanto alla fine dell’ottocento per tenere le donne della classe media impegnate e lontane dalle questioni considerate prettamente maschili. La pulizia diventa così uno strumento per aumentare il divario tra uomo e donna, tra classe media e povera, insomma un espediente di discriminazione sociale.
Nell’ultimo decennio la Cina è diventata uno dei Paesi meno sicuri per i giornalisti, secondo solo alla Corea del Nord. Nei primi anni 2000 la Cina si è lasciata raccontare generosamente dalla stampa straniera, perchè le conveniva condividere la sua crescita. Per questo motivo è diventata sede di redazioni, anche molto numerose, di giornali internazionali. La libertà di stampa si è però drasticamente ridotta in seguito alla pubblicazione di inchieste scomode sulla corruzione del governo. Molti giornalisti esteri si sono quindi visti privati di visto o accredito stampa, o addirittura minacciati di morte. Questo fenomeno è stato descritto da Junko Terao, editor di Asia e Pacifico per Internazionale, come involuzione cinese. E’ recente inoltre la nascita di nuovi giornali online cinesi in inglese, testate indipendendi che, sottoposte a censura, mostrano i lati negativi del Paese ma sempre con un lieto fine. Questo fenomeno restituisce quindi una visione distorta e impoverita della situazione cinese, impedendone così la vera comprensione.
L’incontro si è concluso con la presentazione del libro della settimana Stella Maris di Cormac McCarthy (Einaudi, 2022), un originale invito a perdersi, che attraverso la storia di due fratelli consegna al lettore molte più domande che risposte.
Era la prima volta che una puntata del podcast veniva registrata in diretta durante il Festival e l’entusiasmo del numeroso pubblico presente ha sancito il successo di questo esperimento.