Salone del Libro 2022

“Il miele e l’amarezza”, mai perdere la speranza.


Maria Daviso, Maddalena Contino, Redazione Liceo Alfieri


Il 20 maggio 2022 al Salone del Libro di Torino, lo scrittore e saggista marocchino Tahar Ben Jelloun ha presentato il suo nuovo romanzo intitolato Il miele e l’amarezza, edito da La nave di Teseo. Il libro racconta di un dramma familiare nella società marocchina, in cui è più importante salvare le apparenze di una famiglia rispettabile anziché parlare della violenza e della pedofilia subita. 

Il romanzo si apre con il racconto della vita matrimoniale di Mourad e Malika, che ormai non fanno che accusarsi reciprocamente del suicidio della loro giovane figlia Samia. È una ragazza che cade nella rete di un pedofilo che la adesca promettendole di pubblicare le sue preziose poesie, la sua più grande passione. Divorata dal senso di vergogna, decide di non rivelare nulla ai genitori e porre fine alla sua vita.

La perenne crisi vissuta dalla coppia viene alleviata dall’arrivo del giovane Viad, ragazzo immigrato mauritano, che colma il vuoto lasciato dalla morte di Samia. L’intenzione di Viad è inizialmente quella di migrare in Europa, ma proprio nell’ultima pagina del libro deciderà di restare con la coppia a cui ormai si è affezionato. 

Il romanzo tocca tematiche più ampie come il razzismo interno africano tra i “mori”, che in regioni come la Mauritania praticano ancora la schiavitù nei confronti dei neri, e l’immigrazione, da sempre problematica difficile da gestire.

L’argomento principale trattato è la violenza, la cui narrazione è ancora vista come un taboo in troppe parti del mondo. Tahar sostiene che i genitori debbano insegnare ai bambini fin dai primi anni di vita a far attenzione agli inviti da sconosciuti e a reagire se qualcuno mette loro le mani addosso. La violenza non è mai giustificabile, la colpa non è mai della vittima. 

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