Un lungo applauso pieno di affetto ha accolto in sala 500 Gemma Calabresi, moglie del commissario Luigi Calabresi. Nel suo nuovo libro La crepa e la luce, edito Mondadori, Gemma racconta il lungo e tortuoso percorso dopo la morte di suo marito. Sceglie di partire da una data, il 31 dicembre 1967, il primo incontro con il suo futuro marito Calabresi. Da lì a poco il matrimonio tra i due e i primi due figli, una serena vita famigliare scandita da sempre più oppressive regole da seguire rigorosamente tutti i giorni. Luigi infatti ogni mattina le ricordava di controllare che nessuno stesse fermo sotto casa loro, di fare attenzione a non essere seguita, di non dire a nessuno il lavoro di suo marito e tantomeno rivelare il suo cognome.
Anche quel 17 maggio 1972, Luigi aveva ripetuto le rigide regole alla moglie prima di uscire di casa e andare a lavoro. Quel giorno indossava una cravatta colorata, stava per uscire, ma poi decise di cambiarla per metterne una bianca per sottolineare la sua purezza. “Questo è il simbolo della mia purezza” sono le ultime parole che Gemma avrebbe sentito uscire dalla bocca di Luigi, non solo quel giorno, ma per sempre. Poi gli spari e la notizia. Gemma aveva capito e le conferme non tardano ad arrivare: Luigi Calabresi è stato ucciso.
Gemma, con parole piene di emozione, racconta di aver trovato la Fede dopo la morte di Gigi, come veniva chiamato da lei , e come proprio nel credere in Dio, sia riuscita a trovare il coraggio di andare avanti. Dopo anni di rancore, Gemma capisce che l’odio non può portare da nessuna parte; partecipa insieme ai figli come parte civile ai processi e insegna loro a non odiare, a essere gentili e a non negare il buongiorno nemmeno ai responsabili della morte del loro amato padre. Il perdono diventa una costante della vita di Gemma e della sua famiglia, perché l’amore, anche in questi casi e dunque sempre nella vita vince sull’odio, con l’amore si va avanti e come ama più volte ribadire durante l’incontro “La memoria ha le gambe” la vita va avanti, sempre con il caro ricordo dell’amato marito, Luigi Calabresi.