Lo stand della Stampa (padiglione Oval) è l’ideale se si vuole sfuggire alla confusione di una domenica al Salone del libro di Torino: seduti su comode poltroncine si può assistere a piacevoli interviste con personaggi noti del nostro tempo.
Dalle 16:00 alle 18:00 si sono susseguite tre interviste: a Enrico Brizzi, Guido Catalano e Domenico Starnone.
Il primo ci parla del suo libro Il giovane Ferrari, un sogno a tutto gas. Un romanzo storico ambientato nei primi anni del Novecento in cui l’Italia, preda dello sviluppo tecnologico e socio-culturale, deve però fare i conti con lo scoppio della guerra.
In questo scenario si sviluppa la storia di Ferrari destinata a cambiare per sempre lo sviluppo dell’industria automobilistica. “Non si tratta di una biografia però – dice – ma di un racconto in parte inventato sulle basi di un solido studio”. Non è la prima volta che Brizzi affronta la tematica sportiva, benché questo sia il primo romanzo di argomento automobilistico. “Alla fine lo sport è l’evoluzione del genere epico: è facile ritrovare nelle competizioni e negli sportivi echi di eroi come Achille o Don Chisciotte”.
Dopo una breve pausa è il turno di Guido Catalano che commenta la sua ultima raccolta poetica Smettere di fumare baciando. La presentatrice inizia l’intervista chiedendo allo scrittore il significato dietro alla copertina del libro, raffigurante una giovane donna intenta a leggere gli orari del treno. “Non c’è alcun significato che leghi il titolo all’immagine” confessa l’autore, stupendo il pubblico. Il libro si compone di 107 poesie che spaziano da tematiche sui gatti, ai viaggi, all’amore. Con quest’ultimo tema decide di chiudere l’intervista, leggendo la poesia sul retro di copertina Tu sei una.
L’ultimo è Domenico Starnone, al quale sono state rivolte principalmente domande di argomento politico. Riguardo alle proteste nei confronti della ministra Roccella, l’intervistatrice chiede un parere allo scrittore. “Tutti i contestatori, pur avendo portato avanti una protesta, non possono essere ritenuti fascisti: questi ultimi sono contrari ad ogni tipo di sommossa”. L’autore interviene infine sul sistema scolastico: ”La scuola -dice- andrebbe riformata interamente per includere coloro che per estrazione socio-economica ne hanno più bisogno di altri”.