Quando si è in due a dirigere la produzione di un film, capacità di ascolto e sintonia sono senza dubbio fattori decisivi per la buona riuscita dell’opera. Tali qualità di certo non mancano alla coppia di registi Marco e Antonio Manetti, alias Manetti bros. I due fratelli hanno tenuto oggi, 22 maggio, un incontro al Salone del libro di Torino. Argomento centrale della conferenza, la discussione dei film da loro prodotti Diabolik e Ammore e malavita. Quest’ultimo nel 2018 li ha portati alla vittoria dell’insigne riconoscimento David di Donatello. Ad intervistarli la giornalista cinematografica Elisa Grando. Partendo da Diabolik, i registi hanno sottolineato le difficoltà che hanno dovuto affrontare riguardo alla scelta degli attori, in quanto risultava fondamentale trovare la perfetta corrispondenza tra interprete e personaggio della fortunata collezione di fumetti. Obiettivo principale dei Manetti, infatti, era quello di attenersi il più possibile all’omonima e amatissima versione cartacea. Tali problematicità, confessano i fratelli, hanno causato non poche discussioni sulle scelte artistiche da adottare. L’avere una cultura cinematografica e riferimenti comuni, dovuti al fatto che sono cresciuti insieme, si è rivelato vantaggioso per la risoluzione delle discussioni. Passando poi al film Ammore e malavita, lo sforzo dei registi si è focalizzato sul riuscire a rendere le canzoni parte essenziale del musical, e non una mera aggiunta a scopo decorativo, come fin troppo spesso succede nei musical italiani. Concludendo l’incontro, i due annunciano entusiasti l’uscita sul grande schermo dei due inediti sequel di Diabolik, in cui, svelano, non troveremo più l’attore Luca Marinelli nei panni di protagonista, bensì Giacomo Gianniotti.